Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Pianta del Mausoleo di Cecilia Metella moglie di M. Crasso Triumviro

Inventario

Numero inventario: M-1400_162a
Inventario storico di categoria: 1400/162a
Nuovo inventario di categoria: 10639
Stampa corrispondente: S-CL2395_18749
IVS2: CL16224
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Pianta del Mausoleo di Cecilia Metella moglie di M. Crasso Triumviro
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1750-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 373 x 528, spess. 1,7-2,1

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 162. XLIX; in alto a destra: Tom. III.

Osservazioni:

Osservazioni: La matrice illustra i rilievi architettonici del Mausoleo di Cecilia Metella, la cui edificazione risale al I secolo a.C. (LTS, Sepulcrum Cecilii Metelli, pp. 282-298). Sul verso della lastra, inoltre, sono presenti tracce di incisioni riconducibili verosimilmente a esercitazioni di bottega.
Come altri monumenti dell’antica Roma, a partire dal Rinascimento anche l’imponente tomba di questa nobildonna, figlia del console Quinto Metello Cretico e nuora del triumviro Marco Licinio Crasso, fu oggetto sin dal rinascimento dell’interesse di eruditi, antiquari, pittori e incisori (cfr. Rausa 1997, pp. 43-51). Sulla scorta di questa tradizione, Piranesi riprodusse più volte il mausoleo, sia nelle Antichità – con le sei tavole a esso dedicate (catt. 192-197) - sia nelle precedenti Antichità romane de’ tempi della Repubblica, 1748 (Mariani 2010, vol. 1, cat. 71), sia nelle Vedute di Roma, 1778 (M-1400_797). Ciò probabilmente perché tale soggetto, forse più di altri, interessò l’architetto veneto non solo per l'aspetto vedutistico e archeologico ma anche, come spiega egli stesso nelle tavole successive (catt. 166, 167), per quello tecnico inerente ai sistemi della sua costruzione.
Nella tavola in esame Piranesi mostra una scrupolosa analisi del monumento, da cui elimina le superfetazioni medievali, raggruppando in un'unica composizione il profilo, la pianta, la sezione e tre dettagli della struttura muraria. Tale impianto compositivo, iconograficamente distante dalla precedente produzione di Santi Bartoli (1693, tavv. 35-37, 1349/37-39) sia per impaginazione che per modalità interpretativa del monumento, è realizzato quasi del tutto all’acquaforte, servendosi solo sporadicamente di rientri a bulino nei segni per accentuare i contrasti chiaroscurali ottenuti con la tecnica delle morsure multiple. Ulteriori variazioni tonali sono rese poi con il brunitoio, abbassando leggermente l’inciso in modo da creare in stampa un tenue schiarimento del segno che traduce l’effetto vibrante della semioscurità (vedi la parte bassa dello stipite sinistro della porta).
Di modesta rilevanza sono le incisioni sul verso della lastra, non segnalate nell’elenco dei rovesci redatto da Monferini (Monferini 1967, pp. 265-268): raffigurano tracciati lineari contigui, orientati sia verticalmente che orizzontalmente e realizzati con appositi strumenti meccanici, all’interno dei quali si distinguono vari punti eseguiti a punzone.
Infine, si riscontra sul recto della matrice con la didascalia l’indicazione relativa all’inventariazione dei rami, incisa a bulino a partire dal quinto decennio del XIX secolo. Sul verso, invece, si ravvisano al centro del rame la scritta “tomo 3” e più sotto il numero “49”, entrambi graffiti probabilmente prima dell’incisione sul recto delle indicazioni inventariali.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 1440/162, tav. 49, p. 249  
  • Focillon, 1967, n. 331, p. 308
  • Wilton-Ely, 1994, n. 464, p. 517
  • Ficacci, 2000, n. 321, p. 281.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Ciro Salinitro
Condividi quest’opera

Altre opere in collezione


Nella Banca Dati dell’Istituto sono confluiti dati e informazioni della catalogazione informatizzata effettuata su tutto il patrimonio, a partire da una massiva schedatura realizzata agli albori dell’era tecnologica nel biennio 1987-89, che ha interessato l’intera consistenza delle collezioni di stampe. Si sono succeduti nel tempo vari interventi, rivolti a catalogare i vari settori del patrimonio (stampe, disegni, matrici, fotografie, grafica contemporanea). Non abbiamo a disposizione descrizioni complete per tutte le opere, stiamo lavorando per aggiornare le nostre schede, ma consideriamo questa banca dati come uno strumento che ci permetterà nel tempo di ampliare e approfondire le informazioni che sono già contenute, mettendo a disposizione degli studiosi e dei visitatori il frutto dei nostri studi e ricerche.

© 2020-2024. Istituto Centrale per la Grafica. Via della Stamperia 6, 00187 Roma
Note legali: Tutti i diritti sui cataloghi, sulle immagini, sui testi e/o su altro materiale pubblicato su questo sito sono soggetti alle leggi sul diritto di autore.
Per usi commerciali dei contenuti contattare l'Istituto: ic-gr@cultura.gov.it


Real Academia de Bellas Artes de San Fernando
Questa banca dati è stata realizzata nell’ambito di una collaborazione dell’Istituto Centrale per la Grafica con la Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando (Madrid, Spagna), che ha gentilmente fornito il software necessario al suo funzionamento e alla gestione dei contenuti