Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

[Camino egizio con due grandi figure che suonano l'arpa nei montanti]

Inventario

Numero inventario: M-1400_886a
Inventario storico di categoria: 1400/886a
Nuovo inventario di categoria: 11547
Stampa corrispondente: S-CL2418_19589
IVS2: CL54718_14442
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: [Camino egizio con due grandi figure che suonano l'arpa nei montanti]
Serie: Diverse maniere d'adornare i cammini...
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1769 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 253 x 393; spess. 1,5-1,6

Iscrizioni

Iscrizioni: In basso a destra, inciso leggero a puntasecca: XVII
In basso a destra: Cavalier Piranesi inv. ed inc.
In basso a sinistra: 886.a.; sotto: 18.

Osservazioni:

Osservazioni: Camino architettato alla maniera Egiziana, con istromenti e simboli allusivi alla Religione, e à costumi di questa nazione: come anche si vede adornato con la stessa architettura il suo Focolare di ferro. Questo focolare, e tutti gl'altri che si vedono nell'altre tavole di quest'opera alla maniera o Egiziana, o Greca, o Toscana, sono in grand'uso presso gl'Inglesi, e vengono travagliati da detta Nazione con grande attenzione e fatica, e con gran bizzarria di trafori ne' loro intagli. Nel sito A B essi mettono il carbone per iscaldarsi. Con queste parole, contenute nella didascalia sciolta che accompagnava la tavola e il cui rame non è pervenuto alla Calcografia Camerale con l'acquisto del 1838, Piranesi lascia intendere che il parafuoco e le cassette per il carbone erano oggetti poco conosciuti nel resto del continente europeo. Ciò ha indotto la critica a ipotizzare che i camini corredati da questi accessori fossero destinati al mercato inglese; è probabile tuttavia che “la ragione del loro inserimento sia fondamentalmente di ordine compositivo” (Battaglia 1994, p. 234), ovvero un espediente per cimentarsi con ulteriori invenzioni decorative.
Curiosamente l'incisione in esame – dedicata al tema della musica, come la tavola 48 (cat. 131) – è l'unica tra quelle egizie a mostrare all'interno del camino gli strumenti per gestire il fuoco, presenti invece in molte tavole di stile etrusco-romano. Tali elementi, resi con fitto tessuto segnico che traduce magistralmente l'effetto degli intarsi, sono qui riccamente decorati con svariati motivi egizi derivati perlopiù da oggetti illustrati da Caylus nel suo Recueil: si vedano in particolare le figure al centro della piastra da camino (1762, V, tav. II, n. IV) e i due scudi con la faraona e il serpente incoronati dal disco solare (1762, V, tav. XXIII, nn. V-VI), riprodotti anche nella tavola 46 (cat. 129). Altre analogie con i camini etrusco-romani si riscontrano nella modalità di presentazione della stele centrale, il cui motivo che la incornicia rimanda alle specchiere che compaiono in queste tavole, e nella disposizione dei “bizzarri” candelabri allineati dietro la mensola del camino (Battaglia 1994, p. 248). Questi ultimi presentano un fusto costituito da una figura regale che regge due leoni alati, ispirata ad un cammeo pubblicato da Caylus come finalino (1761, IV, p. 71) e riproposta da Piranesi in formato più grande nella tavola 36 (cat. 119) all'interno del medaglione centrale. Simile allo schema dei progetti in stile etrusco-romano è anche l'uso di elementi naturalistici impiegati con funzione di raccordo tra le varie componenti architettonico-ornamentali, come i tralci vegetali sui montanti interni del camino oppure la coppia di serpenti avviluppati sulla stele centrale.
L'impianto compositivo della tavola, caratterizzata dal consueto rigore simmetrico che contraddistingue la maggior parte di queste incisioni, è dominato dai due obelischi laterali e dalle quattro grandi figure disposte intorno al camino. Le prime due, addossate ai montanti esterni in atto di sorreggere la mensola, raffigurano il profilo di un suonatore di trigone (specie di arpa triangolare molto diffusa in Egitto), la cui immagine appare abbozzata in uno schizzo conservato alla Morgan Library di New York (inv. 1966,11:68) che costituisce l'unico disegno conosciuto per i progetti egizi (per una descrizione più dettagliata di questo schizzo, cfr. cat. 93). Al tema musicale rimandano anche le immagini dei due sistri, strumento sacro della dea egizia Hathor, effigiati sul fregio dell'architrave. Sopra la mensola del camino, invece, si stagliano due sfingi contrapposte che ricordano vagamente quelle pubblicate da Bernard de Montfaucon, su disegno di Jean-Jacques Boissard, nella seconda parte del tomo II dell'opera L'antiquité expliquée et représen- tée en figures (1722, II, tav. CXXIX, n. 4). L'inciso è risolto quasi del tutto all'acquaforte; gli interventi a tecnica diretta, infatti, sono molto meno evidenti rispetto ad altre tavole della serie. In particolare questi ultimi sono concentrati sul fondo nero del camino (specialmente al di sotto dell'architrave), dove si rileva anche una lieve diversificazione delle morsure in acido funzionale a definire l'ombra che la struttura metallica del focolare proietta all'interno del camera da fuoco. Sparuti ritocchi a bulino, minuscoli e puntuali, sono poi sfruttati per delineare le linee essenziali di alcuni elementi ornamentali e per conferire loro una maggiore plasticità (vedi i candelabri, i due serpenti sulla stele centrale, le tre teste poste sull'architrave, le piccole figure al centro della piastra metallica e il serto vegetale addossato al montante sinistro del camino). Si segnala infine il numero romano XVII inciso a puntasecca in basso a destra, prima della scritta Cavalier Piranesi inv. ed inc. (per una possibile interpretazione di questo riferimento inciso, cfr. Note a margine). Nelle prime edizioni consultate (BAV, R.G. Arte Archeologia; GNAM) la tavola non risulta ancora numerata, e mancano anche le indicazioni A e B correlate alla descrizione contenuta nella didascalia.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, p. 290, n. 886a, tav. 18  
  • Focillon, 1967, p. 355, n. 878
  • Wilton-Ely, 1994, p. 940, n. 867
  • Ficacci, 2000, 542, n. 679.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Ciro Salinitro
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