Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Stanza rinvenuta l'anno 1758 fra le rovine d'un'antica villa su la via Appia

Inventario

Numero inventario: M-1400_482b
Inventario storico di categoria: 1400/482b
Nuovo inventario di categoria: 11104
Stampa corrispondente: S-CL2408_19164
IVS2: CL54487_14211
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Stanza rinvenuta l'anno 1758 fra le rovine d'un'antica villa su la via Appia
Serie: Antichità d'Albano e di Castel Gandolfo
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1764 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 162 x 219; spess. 1,7-1,9

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 482.b
In basso: A Stanza rinvenuta l'anno 1758. fra le rovine d'un'antica villa su la via Appia, alle Frattocchie presso Albano; donde si è scoperta l'an= / tica maniera di riscaldare e rinfrescare le abitazioni. B Ipocausto, o forno che si accendeva , durante l'inverno, sotto il pavimento del= / la stanza. C Canali dell'ipocausto che scorrono le pareti della stanza per renderla più calda. D Pilastrelli che sostengono il pavimento, fat= / ti di mattoni e calcina d'argilla. E Bocca dell'ipocausto. F Pavimento dell'ipocausto, posato sopra tante olle di terra cotta G, rovesciate, e / costipate con l'argilla H per difender l'ipocausto dall'umido. I Terreno internamente scavato come si mostra con l'apertura K per concepi= / mento dell'aura di sotterra, la quale durante l'estate, pel condotto di tubi di terra cotta, segnato con l'L,era introdotta nella stanza per diversi / forami fatti nel muro, come si accenna con l'M, e che si tenevan chiusi d'inverno. N Cielo dell'ipocausto fatto di tevoloni di terra cotta. O Mat= / toni del pavimento della stanza messi per lo ritto a spina di pesce, come si mostra col P. Q Lavoro segnino con cui era lastricato il pavimento.


Osservazioni:

Osservazioni: Nel testo che accompagna la serie delle Antichità d'Albano Piranesi narra che sulla via del ritorno a Roma, dopo aver compiuto le sue esplorazioni studiando e disegnando le vestigia della zona di Albano, fu attratto da un antico sepolcro sulla via Appia nei pressi della odierna Frattocchie (in passato l'antica Bovillae), che decise di disegnare per poi trarne un'incisione (Capitolo Decimo), quella ora in esame. La tomba, costruita in opus quadratum, ha una copertura a volta e in passato al suo interno ospitava il nucleo sepolcrale andato perduto. Nonostante fosse ormai spoglia degli ornamenti, l'artista ritenne interessante mostrare con la sua opera grafica il modo con cui l'ignoto architetto aveva risolto il problema del raccordo dell'ultimo ordine di pietre con i cunei costituenti la volta (ibidem).
Il monumento, ora inglobato in un'abitazione moderna, fu delineato anche da Carlo Labruzzi in occasione del viaggio da questi compiuto lungo la regina viarum con Sir Richard Colt Hoare nel 1789, da cui derivò la serie di incisioni intitolata Via Appia illustrata ab Urbe ad Capuam apparsa nel 1794. Nel disegno acquerellato della Biblioteca Apostolica Vaticana (Vat.Lat.14930), di cui si conserva una variante nella Biblioteca dell'Accademia di San Luca, il lungo tratto della via Appia, ancora privo di costruzioni, è interrotto dalla presenza del sepolcro, disegnato a sinistra in primo piano cui segue a breve distanza il mausoleo rotondo chiamato Torraccio (cfr. De Rosa, Jatta 2013, p. 263).
Stando a quanto riferisce Piranesi, la tavola era stata concepita inizialmente per essere collocata all'inizio del testo tipografico con funzione di vignetta, poi l'autore dovette cambiare idea e scelse di impiegarla come tavola del volume stampandola su un'unica pagina insieme a un'altra incisione priva di numerazione (M-1400_482a). Quest'ultima rappresenta una stanza con impianto termale rinvenuta, come indica la scritta sottostante, nel 1758 in una villa sulla via Appia all'altezza di Frattocchie, e quindi nei pressi della tomba rappresentata nella matrice precedente. La piccola incisione documenta la complessa struttura di un impianto termale romano e la didascalia posta sotto la figurazione ne spiega l'ingegnoso funzionamento. Al livello superiore entrava aria calda che riscaldava, attraverso tubature, anche le pareti della stanza, quello intermedio con le olle in terracotta serviva a isolare la costruzione dall'umidità e il livello inferiore a immettere aria fresca durante l'estate (von Hesberg in Speciale 1979, p.110, catt. 53-54).
La figurazione, strettamente tecnica, è stata sicuramente eseguita da un collaboratore.
La matrice della tavola XXVI è stata realizzata ad acquaforte con morsure a copertura e presenta molti interventi a bulino. L'angolo superiore destro mostra una ammaccatura.
L'esemplare della Biblioteca Corsiniana (vol. 52K20) e quello conservato nella Biblioteca Vaticana (R.G. Arte Archeologia, S.407) hanno il numero romano scritto a penna con inchiostro bruno tendente al nero perché, secondo quanto riferisce il testo tipografico (Capitolo Decimo), Piranesi pensava inizialmente di utilizzare questa piccola incisione come vignetta di apertura del volume mentre poi decise di impiegare a tale scopo l'altra piccola incisione rappresentante un acroterio angolare
La matrice della tavola (M-1400_482b), non numerata e non firmata, presenta un'esecuzione ad acquaforte con pochi interventi a bulino. La didascalia che completa la figurazione presenta una correzione nella settima riga nella parola inverno. Una forte ammaccatura del metallo è nell'angolo inferiore sinistro.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, p. 270, n. 482b  
  • Focillon, 1967, p. 318, n. 536
  • Wilton-Ely, 1994, p. 726, n. 669
  • Ficacci, p. 473, 2000, n. 588.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Giovanna Grumo
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