Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Avanzi del Mausoleo, e del Ponte d'Elio Adriano

Inventario

Numero inventario: M-1400_175
Inventario storico di categoria: 1400/175
Nuovo inventario di categoria: 10654
IVS2: CL54253_13975, CL54253_13976
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Avanzi del Mausoleo, e del Ponte d'Elio Adriano
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 459 x 710, spess. 1,7-2,1

Iscrizioni

Iscrizioni: Al centro: 175
In basso: Nella Tav. precedente si sono dimostrati gli Avanzi del Mausoleo, e del Ponte di Elio Adriano sino da loro Fondam.ti nella presente si riporta il Taglio, o sia Spaccato de' medesimi. A Spaccato del Mausoleo. B Stanza con due Ingressi C, et Anditi D. Tanto le Pareti della Stanza, quanto gli Stipiti degl'Ingressi, sono composti di grandi pezzi di Travertino, maravigliosam.te concatenati insieme, ed imper-/ nati. Si può credere che quivi fossero le Ceneri dell'Imp.re La Stanza poi all'intorno dovea essere ornata di finissimi stucchi, convenienti alla magnificenza della Mole, de' quali non si scopre alcun vestigio. I moderni hanno demolita la parte super.e del Maus.o sino ad E, dipoi scavarono una gran Platea sino ad F, da cui per mezzo di alcuni fori nella Volta introdussero il lume nella Stanza necessario ancora alla gran Cordonata, la / quale conduce sino alla detta Platea di sopra. Li due Ingressi saranno stati probabilm.te chiusi da due grandi Pietre secondo il costume d'allora per rendere vie più sicure le ossa del defonto nella Stanza collocate. G Spiracoli antichi oggi in parte turati, i quali doveano portare un lume opaco agli Anditi. H Sfogatoj, o Pozzi, i quali dalla Cima calavano sino al fondo della Fabbr.a Servivano forse per trasportare al di sopra, medianti le girelle, i sassi, et altri ma-/ teriali, occorrenti al bisogno: ne quivi si ravvisa segno alcun di Scala antica; la quale per avventura potrebbesi credere che fosse architettata in qualche part'esterna del Maus.o in guisa d'ornam.to I Spaziosi Corritoj, che girano all'intorno. K Stanza simile a quella di sopra. L Condotti sotterranei, o sieno Cloache, le quali ricevono per mezzo delle Chiaviche M le pioggie, che scolavano da tutto l'Edifizio, scaricavano le medesime nel Tevere in N. Osservansi nelle / Chiaviche alcuni Scavi O nel muro ad uso di Scale, per le quali si potea discendere, e salire dentro le medesime. P Ingresso antico interrato, e chiuso. Q Piano moderno del Castello. R Spaccato del Ponte. S Letto antico del Fiume, riempito di rovine sino a T. Nella Tav. preced.te nominata di sopra abbiamo rappresentato in forma più grande alcuni Macigni interni co' loro incastri, denti, perni, spranghe, ec. Qui poniamo sotto gli occhi tut-/ to l'interiore immenso lavoro di codest'insigni Monum.ti, in cui si dee considerare non solam.te la vasta loro estensione, e profondità; ma la connessione, e concatenazione delle Pietre, la varia grandezza loro, et in quante diverse maniere poste in opera; come quelle per in piedi segnate V, quasi piantate nel letto del Fiume per rendere le Pile più stabili, e resistenti: la disposizione, et il contrasto degli Archi, tra quali osservabili sopra ogn'altro appare l'indicato / in X: e poi il grand'Ammasso di ben congiunti peperini Y, a punta di diamante formato, e posto sotto il centro della gran Mole, per fare validissima resistenza all'enorme sua restremat'altezza. Meritano attenzione ancora gli altri Corsi e sotterranei, e sopra terra, tanto di Pietre, che di Cementi, con artificiosa simmetria distribuiti, e vicendevolm.te tra loro collegati, per istabilire, quanto più armoniosa, tanto più forte la loro costruzione. Le quali / cose tutte per descriverle minutam.te a parte a parte, uopo sarebbe di lunga diceria fuori del proposito prefissomi in quest'Opera, cioè di apporre a ciascuna Tavola una breve generale notizia con qualche annotazione, procurando di supplire alle verbali dimostrazioni coll'esatta distinta rappresentazione delle Figure, sopra le quali ogni buon'ingegno riflettendo potrà investigare da se quegli utili avvertim.ti che per cagion di brevità a me conviene tralasciare. Chiunque per

Osservazioni:

Osservazioni: L'analisi delle strutture architettoniche del ponte e del mausoleo di Adriano (cat. 201) è affrontata in due tavole di grande formato. Simili per dimensioni, queste tavole sono costituite ognuna dalla giustapposizione di due stampe tratte rispettivamente dalle matrici: M-1400_173 e M-1400_174 (Tav. VI); M-1400_175 e M-1400_176 (Tav. VII).
Entrambe le immagini presentano la stessa impostazione compositiva, ponendo particolare attenzione sulla riproduzione – di fantasia – delle fondamenta e sulla raffigurazione di dettagli strutturali delle murature.
La prima tavola (catt. 203, 204) mostra una sorta di veduta panoramica, ritraendo il mausoleo con l'aspetto di un rudere epurato dalle superfetazioni (idea poi sviluppata meglio nella veduta edita in Il Campo Marzio dell'Antica Roma, 1762, tav. 44, M-1400_452b). Nella consueta interazione tra testo scritto e immagine, Piranesi tenta qui di fornire una ricostruzione organica del monumento (di cui ipotizza che l'altezza originaria fosse all'incirca il triplo rispetto a quella delle sue fondamenta) e del ponte. Sono indicate inoltre varie informazioni inerenti alla portata del Tevere, la cui analisi dettagliata si connette evidentemente sia alla formazione giovanile presso il Magistero delle acque della Serenissima, sia agli studi svolti al suo arrivo a Roma per la Pianta del corso del Tevere (1744), realizzata in collaborazione con Carlo Nolli.
La seconda tavola (catt. 205, 206), invece, riproduce la sezione del medesimo complesso architettonico, indagandone la struttura interna degli ambienti e delle murature. Unici elementi decorativi di questa incisione prettamente geometrica sono le raffigurazioni del capitello e dei tre finti cartigli che illustrano, a loro volta, altrettanti dettagli costruttivi.
Nel complesso le due tavole analizzate testimoniano l'intento piranesiano di celebrare la magnificenza dell'architettura romana attraverso l'elogio dei suoi sistemi costruttivi. Tuttavia, la stratificazione di blocchi lapidei immaginata alla base delle due costruzioni non ha trovato riscontro nelle indagini archeologiche, svolte a partire dalla fine del XIX secolo.
L'interesse prettamente didascalico di queste incisioni, unitamente alla loro tecnica esecutiva, lascia ipotizzare che i rami siano stati realizzati in gran parte, se non del tutto, da assistenti. Se si eccettua la prima tavola, in cui è raffigurata anche una piccola veduta, le lastre presentano soggetti esclusivamente architettonici, eseguiti quasi interamente ad acquaforte con l'ausilio di strumentazioni meccaniche come il tiralinee. Limitato è l'uso del bulino, funzionale ad accentuare il tono di alcune linee di contorno o delle ombreggiature più marcate; effetti chiaroscurali che, in corrispondenza del tratteggio orizzontale dello sfondo, sono ottenuti in massima parte attraverso il dimezzamento dell'interlinea della trama segnica.
Dei quattro rami che compongono le suddette tavole, la matrice M-1400_173 (cat. 203) pare l'unica dove potrebbe individuarsi eventualmente un intervento diretto di Piranesi, seppur limitato alla riproduzione della veduta paesaggistica tra le arcate del ponte. Le modalità interpretative della scena, sintetica quanto ricca di effetti scenografici e atmosferici, sono riconducibili infatti alle riproduzioni miniaturistiche del paesaggio urbano tipiche della tradizione vedutistica veneta. La collaborazione di due o più incisori a una stessa matrice, d'altronde, non doveva essere infrequente nella prassi operativa delle botteghe d'incisione, tantomeno in quella di Piranesi.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 176, tav. 7, figg. a e b, p. 250  
  • Focillon, 1967, n. 345, p. 309
  • Wilton-Ely, 1994, n. 478, p. 532
  • Ficacci, 2000, n. 336, p. 290.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Ciro Salinitro
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