Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Spaccato degli Speroni, i quali servono di contrafforti al gran Fondamento del Maus.o

Inventario

Numero inventario: M-1400_177
Inventario storico di categoria: 1400/177
Nuovo inventario di categoria: 10656
Stampa corrispondente: S-CL2396_18764
IVS2: CL54254_13977
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Spaccato degli Speroni, i quali servono di contrafforti al gran Fondamento del Maus.o
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 359 x 242, spess. 1,3-1,5

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 177 VIII; in alto a destra: Tom. IV.
In basso: Spaccato degli Speroni, i quali servono di contrafforti al gran Fondamento del Maus.0 d'Elio Adriano. A Parte / del Bassamento quadrato, su cui posa la gran Mole. B Palizzate sotto agli Speroni, e al gran Fondam.to/ C Parte angolare della Pianta del gran Fondamento, dimostrato in alzata nelle Tavole precedenti.
Sotto a sinistra: Piranesi Archit. dis. et inc.

Osservazioni:

Osservazioni: Uno degli aspetti più innovativi delle Antichità Romane, risiede nel valore conferito alle opere di mera ingegneria come le strutture di fondazione del mausoleo di Adriano.
La prima tavola dedicata a queste costruzioni murarie (cat. 207), mostra lo spaccato degli speroni. L'essenzialità della figurazione, realizzata con le consuete convenzioni grafiche adottate per i rilievi architettonici, riconduce l'esecuzione della lastra a maestranze di bottega (cfr. Monferini 1967, p. 300).
Tutt'altro respiro ha la straordinaria concezione compositiva della veduta successiva (cat. 208). Esaltata dai vibranti contrasti chiaroscurali e dal taglio prospettico che crea l'effetto di imponente monumentalità, l'incisione palesa la peculiare interpretazione piranesiana del monumento antico, volta a celebrare la magnificenza dell'architettura romana tramite il coinvolgimento emotivo dello spettatore-acquirente.
L'effetto di modulato luminismo della superficie muraria è reso tramite il sapiente uso della tecnica a morsure multiple associata al successivo rientro parziale nei segni col bulino, in modo da variarne ulteriormente la cromia in fase di stampa. Gli interventi a tecnica diretta sono maggiormente evidenti in concomitanza dei contrasti tonali più accesi, ottenuti sia col bulino (nel caso degli scuri) sia col raschietto e il brunitoio (nel caso dei chiari). Quest'ultimi, funzionali alla resa dei riverberi luminosi tramite l'abrasione localizzata della superficie già incisa del rame, sono riscontrabili sulla parte superiore dei grandi frammenti architettonici in primo piano e su quella inferiore dello sperone a destra della lastra (vedi l'angolo dei primi due blocchi lapidei).
La comparazione della matrice con le corrispettive stampe, ha evidenziato che la parziale modifica dell'impianto luministico dell'opera, dovuta alle abrasioni rilevate sulla figurazione in primo piano, fu eseguita solo dopo la tiratura dei primi esemplari. Le stampe identificate come di primo stato (BAV, Cicognara; ABA), infatti, mostrano in corrispondenza della parte superiore dei citati frammenti architettonici un leggero chiaroscuro, ottenuto tramite una rarefazione dei segni, mentre i massi dello sperone risultano interamente in ombra.
Sulla matrice si riscontrano anche tracce di ulteriori bruniture eseguite per bonificare alcuni difetti superficiali comparsi nel tempo, la cui origine è da addebitare prevalentemente a cause accidentali (vedi l'esemplare del fondo Ashby conservato alla Biblioteca Vaticana, che riporta dei graffi in corrispondenza delle attuali aree brunite sulla lastra). Gli effetti di questi restauri sono facilmente evidenti a partire dall'edizione Firmin Didot; in particolare, a seguito di una brunitura che ha cancellato la trama segnica, risulta alterato il valore tonale di uno dei conci vicino alla palizzata in basso a sinistra, la cui area appare in queste stampe totalmente bianca, come se il masso fosse esposto in piena luce anziché in ombra.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 177, tav. 8, p. 250  
  • Focillon, 1967, n. 342, p. 309
  • Wilton-Ely, 1994, n. 475, p. 529
  • Ficacci, 2000, n. 333, p. 288.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Ciro Salinitro
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