Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Avanzo del Mausoleo d'Elio Adriano Imp. re

Inventario

Numero inventario: M-1400_173
Inventario storico di categoria: 1400/173
Nuovo inventario di categoria: 10652
IVS2: CL54250_13973, CL54250_13974
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Avanzo del Mausoleo d'Elio Adriano Imp. re
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 460 x 709, spess. 2,1-2,3

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 173; in alto a destra: Tom. IV
In basso: A Avanzo del Mausoleo d'Elio Adriano Imp.re oggi ridotto nella principal Fortezza di Roma, chiamata Castel Sant'Angelo. Quale sia stato Quest'insigne, e sopra ogn'altro superbo sepolcrale Edifizio, quantunque leggasi presso de' Scrittori antichi e moderni, pure non ostante a pena si può formare un'adequata idea della sua grand'estensione, e magnificenza, mentre rimasto essendo, come uno spolpato scheletro, nulla affatto ritiene della sua / primiera sembianza. Certam.te innalzavasi egli sopra d'un gran Bassam.to quadrato a guisa d'altissima Torre rotonda di tale ampiezza, che il diametro del piano nella sua sommità da un tiro di pietra a fatica si potea oltrepassare; coperto tutto all'intorno di ricchi marmi, ornato di numerose statue, rappresentanti, uomini, cavalli, carri, e c. scolture le più pregiabili, che Adriano abbia raccolte nel giro, ch'Egli fece per l'Impero Romano: Ora smantella-/ to dalla cima sino al piano non solo de' suoi ornamenti, ma ancora de' marmi, resta quale si vede un gran Masso difformato. Da A sino a B, i Sommi Pontefici nel ristabilirlo per Fortezze hanno fatto ricoprire di mattoni Questa Parte, piantandovi poi di sopra le Fabbriche e le Abitazioni, che al presente si veggono. Da B sino a C, Corsi di grossi Peperini infranti, e guasti. D Bassamento quadrato. Osservisi lo spazioso Piano E, che gira in-/ torno al gran Masso: sopra codesto Piano è verisimile, che posassero de' vasti Portici, i quali ornassero la parte infer.e del Mausoleo; e dall'estensione del Bassam.to si può capire a qual altezza maggiore, che non è al presente, giugnesse la gran Mole; anzi potrebbesi rispetto al detto Bassam.to assegnare alla stessa Mole qualche proporzionata altezza, per lo meno tre volte tanto, quanto è alto il Fondamento, cioè da F sino a G. H Tre Cor-/ si di peperini scarpellati di modo, che sembrano essere porzioni di una Volta de' Portici, come alcuni han creduto, ma da me bene considerati furono così tagliati per ornam.to alla nuova Rocca. I Piano moderno dentro al Castello. K Corsi di marmi interrati col gran Bassamento. L Piano antico. M Fondamento speronato, costruito a corsi di grossi Peperini, Travertini, e Scaglie, o Rottami di pietre con regolati intervalli / disposti; et i Corsi delle Scaglie ogni tale spazio sono da grosse Pietre legati, e concatenati insieme. Negli angoli gli Speroni sono di maggior'estensione, ed oggetto che quei ne' lati: tutti poi fortificati e controspinti da un ben'inteso contrasto di Archi, formati di Peperini incastrati. Questo Fondam.to
considerabile per la materia, per il lavoro, per la sua estensione, e profondità niente meno era necessario per sostenere una Mole si gran-/ de, e tale, che avesse a durare, secondo l'idea del Fondatore, per tutti i secoli avvenire. Stabilito il gran Fondam.to per il Sepolcro, e trovandosi preparata da questa parte una gran resistenza, pare, che l'Imp.e più facilm.te siasi indotto a fabbricare il Ponte, per unire il suo Mausoleo al Campo Marzo. Se poi l'Imp.re per fare codesti massicci Fondam.ti al suo Ponte, abbia divertito il Fiume altrove, apertogli un nuovo alveo, come alcuni as-/ seriscono, oppure in tempo d' estate, quando l'acqua è più bassa, egli abbia ristretto con Palizzate il letto allo stesso, facendolo alternatam.te scorrere da una parte, sinchè piantato si fosse il sotterraneo Fondo nell'altra, come altri affermano, poco o nulla importa. L'uno e l'altro certam.te fu facile impresa ad un Monarca sì possente, ed insieme valentissimo Architetto, il quale ha saputo, e potuto in quest'Opera accoppiare ad un trat-/

Osservazioni:

Osservazioni: La matrice si combina con la successiva (M-1400_174) per ottenere un'unica stampa.
L'analisi delle strutture architettoniche del ponte e del mausoleo di Adriano (cat. 201) è affrontata in due tavole di grande formato. Simili per dimensioni, queste tavole sono costituite ognuna dalla giustapposizione di due stampe tratte rispettivamente dalle matrici: M-1400_173 e M-1400_174 (Tav. VI); M-1400_175 e M-1400_176 (Tav. VII).
Entrambe le immagini presentano la stessa impostazione compositiva, ponendo particolare attenzione sulla riproduzione – di fantasia – delle fondamenta e sulla raffigurazione di dettagli strutturali delle murature.
La prima tavola (catt. 203, 204) mostra una sorta di veduta panoramica, ritraendo il mausoleo con l'aspetto di un rudere epurato dalle superfetazioni (idea poi sviluppata meglio nella veduta edita in Il Campo Marzio dell'Antica Roma, 1762, tav. 44, M-1400_452b). Nella consueta interazione tra testo scritto e immagine, Piranesi tenta qui di fornire una ricostruzione organica del monumento (di cui ipotizza che l'altezza originaria fosse all'incirca il triplo rispetto a quella delle sue fondamenta) e del ponte. Sono indicate inoltre varie informazioni inerenti alla portata del Tevere, la cui analisi dettagliata si connette evidentemente sia alla formazione giovanile presso il Magistero delle acque della Serenissima, sia agli studi svolti al suo arrivo a Roma per la Pianta del corso del Tevere (1744), realizzata in collaborazione con Carlo Nolli.
La seconda tavola (catt. 205, 206), invece, riproduce la sezione del medesimo complesso architettonico, indagandone la struttura interna degli ambienti e delle murature. Unici elementi decorativi di questa incisione prettamente geometrica sono le raffigurazioni del capitello e dei tre finti cartigli che illustrano, a loro volta, altrettanti dettagli costruttivi.
Nel complesso le due tavole analizzate testimoniano l'intento piranesiano di celebrare la magnificenza dell'architettura romana attraverso l'elogio dei suoi sistemi costruttivi. Tuttavia, la stratificazione di blocchi lapidei immaginata alla base delle due costruzioni non ha trovato riscontro nelle indagini archeologiche, svolte a partire dalla fine del XIX secolo.
L'interesse prettamente didascalico di queste incisioni, unitamente alla loro tecnica esecutiva, lascia ipotizzare che i rami siano stati realizzati in gran parte, se non del tutto, da assistenti. Se si eccettua la prima tavola, in cui è raffigurata anche una piccola veduta, le lastre presentano soggetti esclusivamente architettonici, eseguiti quasi interamente ad acquaforte con l'ausilio di strumentazioni meccaniche come il tiralinee. Limitato è l'uso del bulino, funzionale ad accentuare il tono di alcune linee di contorno o delle ombreggiature più marcate; effetti chiaroscurali che, in corrispondenza del tratteggio orizzontale dello sfondo, sono ottenuti in massima parte attraverso il dimezzamento dell'interlinea della trama segnica.
Dei quattro rami che compongono le suddette tavole, la matrice M-1400_173 (cat. 203) pare l'unica dove potrebbe individuarsi eventualmente un intervento diretto di Piranesi, seppur limitato alla riproduzione della veduta paesaggistica tra le arcate del ponte. Le modalità interpretative della scena, sintetica quanto ricca di effetti scenografici e atmosferici, sono riconducibili infatti alle riproduzioni miniaturistiche del paesaggio urbano tipiche della tradizione vedutistica veneta. La collaborazione di due o più incisori a una stessa matrice, d'altronde, non doveva essere infrequente nella prassi operativa delle botteghe d'incisione, tantomeno in quella di Piranesi.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 173, tav. 6, figg. a e b, p. 250  
  • Focillon, 1967, n. 344, p. 309
  • Wilton-Ely, 1994, n. 477, p. 531
  • Ficacci, 2000, n. 335, p. 290.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Ciro Salinitro
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