Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Veduta di un Sepolcro fuori di Porta del Popolo sull'antica Via Cassia

Inventario

Numero inventario: M-1400_126
Inventario storico di categoria: 1400/126
Nuovo inventario di categoria: 10589
Stampa corrispondente: S-CL2395_18713
IVS2: CL16103
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Veduta di un Sepolcro fuori di Porta del Popolo sull'antica Via Cassia
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1750-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 617 x 406, spess. 1,8-2,1

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 126. XIV; in alto a destra: Tom. III.
In basso: VEDUTA di un Sepolcro fuori di Porta del Popolo sull'Antica Via Cassia, cinque miglia lontano da Roma; chiamato dal Volgo: il Sepolcro di Nerone. Tanto il Sarcofago col suo Coperchio di marmo di vasta / mole, quanto i grossi Pezzi di Tufo, e d'altre Pietre, i quali si veggono giacere ivi d'intorno, danno a conoscere, ch'egli sia stato un superbo Mausoleo. Le Sculture però del Sarcofago sono di mediocre Scalpello, co-/ me le due Figure a lato all'Iscrizione in piedi di Castore e Polluce, ovvero di Alessandro, che doma il Bucefalo: le due Vittorie alate in atto di appendere due Trofei militari, scolpite verso gli angoli del gran Coperchio: / dello stesso merito sono l'Aquile, che lottano co' Serpi, e l'Uomo arma.to con asta e scudo in mano, nel lato del Coperchio espressi. Il Griffo poi nel lato del Sarcofago, e la testa di Toro, che gli sta sotto, rilevanti un mezzo dito in piano, / sembrano piuttosto grotteschi d'ordinario Artefice. Ma quegli Animali informi, segnati, A, nella Base dell'Urna, sono affatto puerili, e potrebbe credersi, che fossero stati graffiati ivi da qualche ozioso bifolco.
Sotto a sinistra: Piranesi Architet. dis. et inc.

Osservazioni:

Osservazioni: La tavola riproduce il sarcofago del prefetto Publio Vibio Mariano e della moglie Regina Maxima (seconda metà del III sec. a.C.), più comunemente noto fin dal medioevo con il nome di “tomba di Nerone”. Come osservato in numerose matrici del corpus piranesiano, anche questa lastra presenta delle incisioni sul verso, la cui morfologia lascia pensare verosimilmente a esercitazioni di bottega.
L’interesse destato a partire dal Rinascimento per la cosiddetta Tomba di Nerone è testimoniato dalle numerose riproduzioni grafiche esistenti. Piranesi aveva già dedicato al monumento uno dei suoi grotteschi, realizzato tra il 1747 e il 1749 (Mariani 2010, vol. I, cat. 22), la cui composizione è incentrata ancora sulla moda veneziana dei capricci di Tiepolo. Rispetto all’immaginaria ricostruzione di questa scena, la tavola in esame si caratterizza per la forte aderenza al vero e la ricchezza dei particolari.
Riferimento iconografico per questa veduta deve esser stato ancora una volta Santi Bartoli (1697, tav. 44, 1349/46), rispetto al quale Piranesi amplifica gli aspetti di realismo convenzionale, correggendo  l'inversione dei lati brevi, indicando le fratture del marmo e lo spostamento del coperchio e raffigurando fedelmente sia le decorazioni a bassorilievo sia i sopraggiunti interventi di consolidamento del basamento.
Monferini (Monferini 1967, p. 300) ha ipotizzato che il rame, inciso ad acquaforte con localizzati ritocchi a bulino, sia stato parzialmente eseguito da una mano diversa da quella di Piranesi, ravvisando le tracce di tale collaborazione “nella parte alta” dell’immagine. Tuttavia, se si tralascia la figurazione del sepolcro - la cui differente grafia può essere verosimilmente imputata anche alla volontà di replicare la qualità intrinseca del rilievo -, la morfologia segnica con cui è reso il cielo non appare tanto difforme dalla cifra stilistica tipica della bottega di Piranesi. Pertanto non è da escludere che la paternità dell’opera sia da attribuire interamente all’architetto veneto, ritenendo comunque possibili alcuni interventi di collaboratori, secondo quei procedimenti di lavoro comuni nelle botteghe del tempo e in particolare in quella di Piranesi.
Di una certa rilevanza per la comprensione del modus operandi della bottega piranesiana è il verso della matrice, le cui incisioni erano state già segnalate da Monferini (Monferini 1967, p. 265). Come accennato si tratta di esercitazioni, realizzate sia meccanicamente che con puntasecca e punzone, finalizzate allo studio di volumi in prospettiva e di effetti chiaroscurali ottenibili con strumenti da incisione.
La superficie del rame è occupata in buona parte da numerosi tracciati meccanici, con estensione e inclinazioni eterogenee, che incorporano ulteriori segni volti a figurazioni più dettagliate. In particolare, si distingue uno studio macroscopico per un portale archivoltato, con capitelli aggettanti resi a punzone, parzialmente simile a quello ravvisato sul verso della matrice M-1400_122 (cat. 152). Accanto a tale portale, sulla sinistra, si vede un ordito segnico in prospettiva, replicato anche sull’altro lato della lastra, che potrebbe essere identificato come uno studio per sequenze di paraste e finestre. Ulteriore elemento facilmente individuabile è un motivo ornamentale, ripetuto più volte con grandezze differenti, da porre quasi certamente in relazione con gli elementi decorativi incisi per il volume Della Magnificenza ed architettura de’Romani, e più specificatamente con i capitelli della tavola XV (M-1400_300). ; Infine, sono evidenti numerose prove tecniche di formato più piccolo, inerenti principalmente la raffigurazione di elementi geometrici, arcate e differenti tipologie murarie.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 1440/126, tav. 14, p. 248  
  • Focillon, 1967, n. 299, p. 307
  • Wilton-Ely, 1994, n. 434, p. 486
  • Ficacci, 2000, n. 291, p. 263.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Ciro Salinitro
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