Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Pianta del Mausoleo di Sant'Elena Madre di Costantino Imperatore sulla Via Lavicana

Inventario

Numero inventario: M-1400_128
Inventario storico di categoria: 1400/128
Nuovo inventario di categoria: 10591
Stampa corrispondente: S-CL2395_18715
IVS2: CL16105
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Pianta del Mausoleo di Sant'Elena Madre di Costantino Imperatore sulla Via Lavicana
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1750-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con ritocchi a bulino;
Misure: mm 352 x 235, spess. 1,2-1,4

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 128. XVI
In alto a destra: Tom. III.
In basso: A Pianta del Mausoleo di Sant'Elena Madre di Costantino Imp.re sulla Via Lavicana. B Ingresso moderno. C Scala dentro / al muro. Conduce al Piano, sopra cui posa il secondo ordine de' Nicchioni esterni. D Abaino, che dava il lume alla Cella di sotto. / In oggi egli è turato dal terreno con tutta la Cella medesima. E Spaccato del Mausoleo. F Piano moderno. G Muro costruito nel-/ le superficie di mattoni triangolari; nel mezzo di riempitura tramezzata ogni quattro palmi da corsi orizzontali di mattoni. H / Pille internate per alleggerire il peso alla gran Volta. I Si dimostrano i Mattoni, i quali uno sano, l'altro dimezzato, e posti in dõpio / ordine formano gli Archi delle Nicchie, e delle Finestre. K Una delle Mensole, che sostenevano l'esterne Cornici all'intorno
Sotto a destra: Piranesi Archit. dis. et inc.

Osservazioni:

Osservazioni: La più antica notizia del monumento sepolcrale di Elena, madre dell’imperatore Costantino, si trova nella biografia di papa Silvestro (314-335) contenuta nel Liber Pontificalis: il monumento è localizzato al terzo miglio della via Labicana, nel luogo chiamato ad duas lauros, toponimo che lascia indovinare l’appartenenza alla proprietà imperiale (LTUR Suburbium, Helenae basilica, ecclesia, mausoleum, rotunda, pp. 45-49). Il mausoleo, a pianta ottagonale coperta a cupola, era detto Tor Pignattara (da cui il nome con cui è oggi nota la zona di Roma tra l’omonima strada e la via Casilina) per le anfore (pignatte) inserite nello spessore della volta per alleggerirla. Fu Antonio Bosio a riscoprire i resti del mausoleo nel 1594, e a riconoscervi la sepoltura fuori dalle porte cittadine menzionata da Niceforo: Extra Urbem Romanam sepulta in Templo rotundo; marmorea Urna deposita (Bosio 1632, cap. XXXII); la zona apparteneva alle proprietà della Basilica Lateranense, nei cui archivi Bosio ritrovò documenti di diverse età che designavano il luogo come “chiesa” e “casale” di sant’Elena, acquistato con un lascito di Innocenzo II. Egli seguiva, però, le fonti che identificano il tempio circolare con la basilica dei santi Marcellino e Pietro e restringono il termine mausoleum alla sola urna in porfido (in Mausoleo porphyretico...): nella Roma sotterranea (pubblicata postuma nel 1637 e riedita da Bottari nel 1754) troviamo, infatti, i rilievi architettonici dell’edificio sotto il nome di ecclesia SS. Marcellini et Petri (ibidem, cap. XXXVII, p.323). Al tempo di Piranesi lo stato del mausoleo non era diverso da quello del XVII secolo, quando i devoti e il capitolo del Laterano avevano provveduto a edificare tra le rovine la chiesetta dedicata ai santi Marcellino e Pietro, con annessa sacrestia e un locale per “il cappellano, custode della chiesa”. Solo in seguito, nel 1764, la chiesa fu eletta parrocchia e ampliata fino a inglobare la rotonda, e nel 1769 la canonica fu dotata di una scala di accesso alle catacombe.
Le tavole dedicate ai rilievi architettonici del mausoleo sono condotte interamente ad acquaforte (a eccezione di pochi ritocchi a bulino nell’alberello a destra, cat. 159) con uno stile piano e tecnico che caratterizza l’impaginazione didascalica: la parte superiore delle tavole è riservata alla pianta, la parte inferiore all’alzato, mentre i dettagli tecnico-costruttivi sono enucleati e mostrati ora come sospesi a mezz’aria in un paesaggio appena accennato (cat. 158), ora sovrapposti sul piano dell’illustrazione stessa, sulla quale proiettano un’ombra (cat. 159).

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 1440/128, tav. 16, p. 248  
  • Focillon, 1967, n. 301, p. 307
  • Wilton-Ely, 1994, n. 436, p. 488
  • Ficacci, 2000, n. 293, p. 265.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Mariasole Garacci
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