Van Heemskerck Maarten

Heemskerk, 1498 - Haarlem, 1574

Ruderi del Septizonium di Severo

Inventario

Numero inventario: D-FN492
Numero precedente: FN3382R; FN492
Collocazione: GREGORIO STROGANOFF; Gabinetto Disegni e Stampe, Fondo Nazionale; scatola; 83

Autori

Autore: Van Heemskerck Maarten (1498/ 1574)

Soggetto

Identificazione: Ruderi del Septizonium di Severo
Fondo: Fondo Nazionale

Oggetto

Definizione: disegno

Cronologia

Datazione: 1532-1535 (Sec. XVI)

Iscrizioni

Iscrizioni: Sul fregio, a penna «C.T.R.» (?)
Sul verso, a penna «929»; scritta indecifrabile (forse autografa)

Dati tecnici

Misure: mm. 296 x 161
Materia e tecnica: penna inchiostro bruno

Osservazioni:

Osservazioni: Tra XVI e XVII secolo il viaggio in Italia diede notevole impulso alla formazione degli artisti olandesi, configurando una nuova dimensione creativa, innestata sulla tradizione figurativa nordica. Nel disegno di Van Heemskerck, uno dei maggiori “romanisti” del rinascimento nordico, una cornice a penna e inchiostro bruno delimita la rappresentazione dei resti del Settizonio così come doveva apparire dopo il Sacco di Roma del 1527.
I disegni sul "Septizodium" sono stati donati dal Conte Grigorij Sergeevic Stroganoff  al Gabinetto Nazionale delle Stampe nel 1897 e facevano parte di una collezione conservata nel palazzo dell’artistocratico russo dove comparivano molti altri noti artisti fiamminghi, tra i quali Van Cleef e Loar. In queste opere, eseguite a penna e inchiostro tra il 1532 e il 1535, Van Heemskerck dà prova dell'approccio personale allo studio delle vestigia antiche rappresentando uno dei monumenti più ammirati di Roma antica.
Si tratta di una grande opera monumentale, fatta costruire dall’imperatore Settimio Severo nel 203 d.C. e concepito come un grande manifesto architettonico per sbalordire gli stranieri preparandoli alla magnificenza della città. Non a caso il monumento era prospiciente alla Via Appia, la strada obbligata per i viaggiatori diretti a Roma che venivano catturati-come prima epifania della città-da questa facciata policroma dalle enormi proporzioni. Incluso nel quartiere imperiale realizzato da Domiziano, il “Septizodium” era costituito da tre grandi nicchie semicircolari e due avancorpi laterali a base quadrata su più piani colonnati ed era ricco di marmi policromi, colonne corinzie, fontane e sculture. La magnificenza che caratterizzava l’opera inizia a decadere sotto i colpi degli scalpellini che, a partire dal basso medioevo, iniziarono a smantellare il corpo architettonico al fine di prelievare marmi per la costruzione di nuovi edifici. Nonostante quello che rimaneva del prospetto, molto studiato nel Rinascimento come esempio di sovrapposizione di ordini architravati, con l’avvento di Sisto V al soglio pontificio il Settizonio fu definitivamente demolito (1588-1589) per alimentare la munificenza del papa in termini edificatori e di restauro.
Il presente foglio fa parte di una duplice presentazione isolata del monumento e mostra una veduta dal basso e più frontale rispetto all'altro disegno del Septizodium realizzato dall'artista olandese  (D-FN491r). Le due vedute riprendono,senza l'inserimento di elementi circostanti, diversi punti di vista dello stesso lato del rudere severiano documentandone minuziosamente il degrado attribuibile soprattutto alla precedente trasformazione in residenza fortificata. 
Dal punto di vista ripreso in questo disegno si apprezzano in maniera più dettagliata le decorazioni a lacunari del soffitto all'ultimo ordine, le colonne rispettivamente poste sui tre ordini architettonici sovrapposti e il basamento, descritto come imponente nelle cronache del Cinquecento. La datazione proposta per entrambi i fogli trova riscontro, oltre nella documentata presenza dell’olandese a Roma, nel confronto con un altro studio sul monumento presente in un disegno conservato al Kupferstichkabinett di Berlino.

Conservazione

Stato di conservazione: restaurato

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Proprieta' Stato; Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Donazione; Istituto Nazionale per la Grafica; 1897

Fonti e documenti di riferimento

Documentazione fotografica: Documentazione allegata; 3014724

Bibliografia

  • Bartoli A., I documenti per la storia del Settizonio Severiano e i disegni inediti di Marten Van Heemskerck, t.II, pp.262-269, 1909
  • Egger H., Romische Veduten. Handzeichnungen aus dem XV bis XVIII Jahrhundert, t.93, p.43, 1911
  • Filippi E., Maarten Van Heemskerck. Inventio urbis, Skira collana Berenice, Milano, 1990, t.6, p.99
  • Hermanin F., Die Stadt Rom im 15. und 16. Jahrhundert, E. A. Seeman, Leipzig, 1911, t.30
  • Hoogewerff G.J., Disegni di maestri fiamminghi ed olandesi nel Gabinetto Nazionale delle Stampe di Roma, 1915, p.319
  • Hulsen C., Egger H., Die römischen Skizzenbücher von Marten van Heemskerck, 1916, p.127
  • Marchi A., Valazzi M.R., La città ideale. L'utopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaello. Catalogo della mostra (Urbino, 6 aprile-8 luglio 2012),Mondadori Electa, 2012, pp.284-285
  • Mosco M., Vedute romane. Disegni dal XVI al XVIII secolo., 1971, p.81
  • Prosperi Valenti Rodinò S., Three centuries of roman drawings, f.3, pp.18-19, 1993

Mostre

  • La città ideale. L'utopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaello. Urbino, 6 aprile-8 luglio 2012
  • Disegni romani dal XVI al XVIII secolo. Roma, 2 Maggio-17 Giugno 1995
  • Da Van Heemskerck A Van Wittel, Disegni Fiamminghi E Olandesi del XVI-XVII Secolo dalle collezioni del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Hertogenbosch. Noordbrabants Museum, 12 Dicembre 1992 - 21 Febbraio 1993
  • Da Van Heemskerck A Van Wittel, Disegni Fiamminghi E Olandesi del XVI-XVII Secolo dalle collezioni del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Roma, 22 Aprile- 19 Giugno 1993
  • Il paesaggio nel disegno del Cinquecento europeo. Roma, 20 Novembre 1972-31 Dicembre 1973
  • Vedute Romane. Disegni Dal XVI al XVIII Secolo. Roma, Gennaio-Maggio 1971
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