Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Questo camino si vede […] nel gabinetto di S.E. Il Sig.r Prencipe Abondio Rezzonico

Inventario

Numero inventario: M-1400_883
Inventario storico di categoria: 1400/883
Nuovo inventario di categoria: 11542
Stampa corrispondente: S-CL2418_19584
IVS2: CL54713_14437
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Questo camino si vede […] nel gabinetto di S.E. Il Sig.r Prencipe Abondio Rezzonico
Serie: Diverse maniere d'adornare i cammini...
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1769 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 423 x 280; spess. 1,4-1,6

Iscrizioni

Iscrizioni: Al centro: Questo Camino si vede in marmo nel gabinetto di S.E. / Il Sig.r Prencipe D. Abondio Rezzonico Senator di Roma / 883 In basso a destra: Cav. Piranesi inv. e sc. In basso a sinistra: 13.

Osservazioni:

Osservazioni: La matrice fa parte di un gruppo di otto tavole che, all'interno della raccolta, presentano due camini in stile etrusco-romano sovrapposti, dei quali viene segnalata anche la pianta in proiezione ortogonale (cfr. cat. 87).
Il camino in alto fu realizzato per il “gabinetto” di Abondio Rezzonico in Campidoglio (per i camini realizzati cfr. cat. 85). Abondio, nipote del pontefice Clemente XIII, e fratello di Giovanni Battista Rezzonico cui sono dedicati i Camini, fu eletto Senatore di Roma nel 1765.
La critica si è a lungo dibattuta sull'ubicazione del camino piranesiano nell'appartamento di Abondio Rezzonico nel Palazzo Senatorio. Risolutivo lo studio di Bruno Contardi (1997) che ricostruisce finalmente a partire da documenti dell'Archivio Storico Capitolino non solo la collocazione del “gabinetto” con il camino (attuale terzo piano del Palazzo) ma anche il ruolo più complesso assunto da Piranesi nelle operazioni di ristrutturazione delle sale, comprendenti la regia dell'intera decorazione parietale, nell'ottica esplicitata nel Ragionamento Apologetico che i camini “hanno a servire non solo al commodo di riscaldarci. Ma messi direi quasi a concerto col resto del gabinetto [...] Per questo fine appunto ho io nei miei disegni de' camini, non solo proposto il disegno del camino, ma degli ornamenti altresì delle pareti, a cui si appoggia”. Per quanto riguarda la datazione dell'intervento di Piranesi, questo si deve collocare nel 1767, ossia nella fase di ampliamento del palazzo. Interessante notare che nella prima edizione delle Diverse Maniere (BAV, R.G. Arte Archeologia, e Victoria & Albert Museum) questa tavola risultava ancora priva della scritta al centro dove si specifica la presenza del camino in alto nel gabinetto del Senatore Rezzonico: è possibile che il progetto disegnato da Piranesi precedette la sua destinazione per una committenza specifica; come anche è ipotizzabile che l'iscrizione fu apposta solo dopo l'effettiva realizzazione.
Per quanto riguarda l'iconografia il camino è caratterizzato dalla linea curva di volute tardo manieriste sia sui montanti che sotto l'architrave, che terminano in riccioli includenti l'imago clipeata con busti antichi. Al centro del fregio la raffigurazione di Medusa alata che rimanda alla celebre testa in collezione Rondanini, oggi nella Gliptoteca di Monaco di Baviera, immagine già impiegata da Piranesi sul frontespizio dei Lapides Capitolini (1762; cfr. Grumo in Mariani 2017, cat. 89). Sopra il fregio danzatrici con il velo che circonda la figura sorreggono festoni e rimandano al repertorio pompeiano. Serpenti intrecciati e teste di ariete alle estremità completano la tessitura decorativa, i cui riferimenti a motivi tra classicismo e Cinquecento lo dovettero rendere particolarmente adatto ad un ambiente di rappresentanza.
Il camino nella metà inferiore della matrice è invece incentrato sulla figura mitologica di Giove Ammone, con le teste combinate del quale si arricchisce il fregio; e con il fulmine di Giove sono ornati anche i montanti. Al centro del fregio un'aquila raffigurata con le ali arricciate alle estremità, iconografia ripresa dall'ara funeraria di Volusia Arbuscula, conservata a Palazzo Farnese al tempo di Piranesi, trasferita a Napoli con i marmi Farnese nel 1796, oggi al Museo Condé di Chantilly, molto disegnata dagli artisti nel corso dei secoli XVI e XVII, e già inserita da Piranesi nella tavola XXXV della Magnificenza nel 1761 (cfr. Gasparri in Mariani 2017, catt. 49 e 69; per un altro dettaglio tratto dalla stessa ara cfr. cat. 135 più avanti).
Alla Pierpont Morgan Library di New York si conserva un disegno preparatorio (inv. 1966:11:69) per questo camino. Sul verso del disegno l'iscrizione a penna e inchiostro bruno: “Pianta dell'Anfiteatro Albano eretto dall'Imp. Domi[tiano?] / e presentemte rinchiuso nell'orto de Monaci Gr[egoriani?] S. Paolo Della a.” conferma l'elaborazione da parte dell'autore di soggetti relativi alle Antichità di Albano di qualche anno precedenti le invenzioni dei camini.
Sul rame sono ben evidenti le morsure multiple e i pochi ritocchi a bulino, per conseguire la gamma tonale desiderata. Si nota un'abrasione sotto il numero 13 in basso a sinistra, fatta per rimuovere un precedente numero di tavola: infatti la stampa nelle prime edizioni BAV, R.G. Arte Archeologia e GNAM era numerata 31.
La Calcoteca dell'Istituto centrale per la grafica possiede una matrice fotoincisa (3476) di uguali dimensioni derivante dalla stampa di questo camino, realizzata su microzinco da Luca Maria Patella (Roma, 1938-), ed entrata in collezione in data 16 maggio 1990. L'opera, dal titolo Pericolosamente aggiunto in basso a destra dall'autore, è datata 1977 e si inserisce tra le “Interpretazioni da Piranesi”, ossia lavori ispirati all'arte di Piranesi, condotti dal settore didattica della Calcografia Nazionale, all'epoca diretto da Bonizza Giordani Aragno e Luca Patella stesso, in occasione della ricorrenza del bicentenario della morte dell'incisore veneziano (1978). La riflessione artistica di Patella su questo camino prevedeva, come annotato sul verso della matrice, che questa fosse “da stampare con intervento di colore dissolvente rosso fuoco”.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, p. 289, n. 883, tav. 13  
  • Focillon, 1967, p. 355, n. 873
  • Wilton-Ely, 1994, p. 904, n. 831
  • Ficacci, 2000, 521, n. 643.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Giovanna Scaloni
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