Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

[Due camini; il superiore con un fregio decorato con un cammeo ovale]

Inventario

Numero inventario: M-1400_882b
Inventario storico di categoria: 1400/882b
Nuovo inventario di categoria: 11541
Stampa corrispondente: S-CL2418_19583
IVS2: CL54712_14436
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: [Due camini; il superiore con un fregio decorato con un cammeo ovale]
Serie: Diverse maniere d'adornare i cammini...
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1769 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 425 x 282; spess. 1,4-1,7

Iscrizioni

Iscrizioni: Al centro a sinistra: 882.b.
In basso a destra: Cavalier Piranesi inv. e scolp.
/ inciso leggero a puntasecca: XIX
In basso a sinistra: 12.

Osservazioni:

Osservazioni: La matrice fa parte di un gruppo di otto tavole che, all'interno della raccolta, presentano due camini in stile etrusco-romano sovrapposti, dei quali viene segnalata anche la pianta in proiezione ortogonale (cfr. cat. 87).
Sul fregio del camino superiore si trova un cammeo centrale con una scena all'interno, legato da un festone vegetale ai due medaglioni con profili di teste all'antica sulle estremità. Sopra la mensola due elmi di guerriero classico simili a quelli sulla stele del muro sud nella Piazza dei Cavalieri di Malta. Alla base dei montanti troneggiano figure di sfingi con le ali accoppiate, segmentate e arricciate verso l'alto, a formare un motivo decorativo (per le sfingi cfr. cat. 84).
Il camino in basso presenta un singolare aggetto curvilineo ben evidente in pianta, con figure femminili in alto rilievo classicamente panneggiate sui montanti. Il fregio è caratterizzato dai due grandi aplustri che fiancheggiano un bucranio centrale, per i quali il riferimento corre al fregio così detto di San Lorenzo proposto da Piranesi già nel camino alla tavola 9, e in varie altre combinazioni (cfr. cat. 92 e Panza 2017, 98 per l'impiego da parte di Piranesi dei due aplustri nella risistemazione della tomba Seripando in Santa Maria del Priorato). Anche le ancore presenti sopra la mensola rimandano allo stesso fregio di età augustea.
A proposito della ricorrenza dei simboli emetici marinari nelle opere di questi anni è interessante la testimonianza di Vincenzo Brenna, architetto e antiquario all'epoca dei camini in stretta familiarità con Piranesi, che fece anche da intermediario nella vendita di alcuni marmi antichi della bottega Piranesi al collezionista inglese Charles Townley (cfr. Panza 2017, pp. 32-33 e 335- 361), che in una lettera a Townley del 5 gennaio del 1771 scrive: “Ora sono con il Cavalier Piranesi a fare per il medesimo li disegni di un Opera che vol' fare circa le Trireme Quadrireme e tutte le navi di qualunque Ordine di Remi, si trovino tanto nelle istorie che nelli bassorilievi” (Tedeschi 2007, p. 410). Una nave antica in marmo montata sul suo piedistallo è incisa da Piranesi nelle tavole della raccolta dei Vasi, Caldelabri, Cippi, 1778, II, tavv. 105-106, dedicate al Cavaliere inglese Egidio Earle e a Margherita Earle, e potrebbero far pensare che proprio quel manufatto antico così speciale e raro, restaurato nella bottega Piranesi, possa avere acceso la fantasia e l'interesse dell'autore verso l'argomento (cfr. Panza 2017, pp. 435-436).
L'intervento del bulino sul tessuto all'acquaforte di questa tavola è diversamente applicato: nelle aree maggiormente interessate dalla decorazione si segnalano puntiformi ritocchi e minimi rientri per sottolineare le ombre; mentre nei fondi all'interno dei camini il segno a bulino si fa pesante, quasi grossolano, ma consapevolmente gestito per ottenere in stampa una compatta trama nera.
Il numero 12 in basso a sinistra è inciso su abrasione: nelle prime edizioni BAV, R.G. Arte Archeologia e GNAM la tavola recava il numero 22.
Si segnala il numero romano XIX graffito a puntasecca in basso a destra, che non esiste nelle edizioni settecentesche consultate e si evidenzia invece nell'edizione Firmin Didot (1836; per una possibile interpretazione di questo riferimento inciso cfr Note a margine).

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, p. 289, n. 882b, tav. 12  
  • Focillon, 1967, p. 355, n. 872
  • Wilton-Ely, 1994, p. 903, n. 830
  • Ficacci, 2000, p. 520, n. 642.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Giovanna Scaloni
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