Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

[Due camini; il superiore decorato con maschera satiresca fra due veltri accovacciati]

Inventario

Numero inventario: M-1400_880a
Inventario storico di categoria: 1400/880a
Nuovo inventario di categoria: 11536
Stampa corrispondente: S-CL2418_19578
IVS2: CL54707_14431
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: [Due camini; il superiore decorato con maschera satiresca fra due veltri accovacciati]
Serie: Diverse maniere d'adornare i cammini...
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1769 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 392 x 252; spess. 1,0-1,7

Iscrizioni

Iscrizioni: al centro a sinistra: 880.a.
In basso a destra: Cavalier Piranesi inv. e inc.
In basso a sinistra: 7.

Osservazioni:

Osservazioni: La matrice fa parte del gruppo delle otto tavole che presentano due camini in stile etrusco-romano sovrapposti, dei quali viene segnalata anche la pianta in proiezione ortogonale (cfr. cat. 87).
Nel camino in alto lo spazio del fregio è occupato da una targa marmorea. Al suo interno un mascherone satiresco è affiancato da veltri accovacciati; sulle paraste ricorre il motivo dei bucrani e un festone vegetale lega tutta la composizione. Le colonnine ai lati dei montanti rimandano ai progetti di mobilia. Ai lati dello specchio sopra la mensola, delfini con le code avvinghiate, frequenti nel repertorio ercolanense, fungono da candelieri (uno schizzo a penna con un motivo decorativo simile compare nel corpus dei disegni piranesiani della Pierpont Morgan Library di New York, inv. 1966.11:105). Alla base dello specchio medaglie antiche con volti di profilo. Del camino si conserva un disegno di studio preparatorio alla Kunstbibliothek di Berlino (Jacob 1975, n. 897, inv. 6327).
Il camino in basso ha forma più schiacciata. Sul fregio la raffigurazione con leoni alati che affiancano un candelabro centrale rimanda al fronte di un sarcofago, come le strigilature sullo zoccolo del camino e alla base delle paraste laterali. Sui tozzi montanti campeggiano figurine panneggiate all'antica in flessuoso elegante movimento che contrasta con l'aspetto rigido della decorazione. Il fregio è affiancato da candelieri a girali simili a quelli proposti da Piranesi nella tavola 63 dell'opera (cat. 147), che già avevano fatto la loro comparsa nella tavola precedente (cat. 89).
I serpenti alati sopra il fregio presentano notevole assonanza con quelli che affiancano la lunetta con trofei del disegno a sanguigna conservato presso la Morgan Library (inv. 1966.11:35). Essi sostengono una ruota, parzialmente disegnata, che reca simbolicamente memorie antiche tra le quali le decorazioni a stucco dei soffitti della Domus Aurea, o le ruote con i segni zodiacali sui pettorali dell'Artemide efesina; e memorie prossime a Piranesi come il Sole nascente di Borromini in una piccola abside nelle stanze dell'Oratorio dei Filippini (cfr. Battaglia 1994, p. 240, e p. 229, fig. 68). La ruota contiene a sua volta un clipeo alato circondato da festone e cornucopie; all'interno una biga condotta da centauri.
Dall'osservazione del rame si evidenzia il ricorso al bulino nei fondi neri all'interno dei camini, per la definizione della trama segnica bruciata durante la morsura acida (cfr. cat. 87).
Nella rappresentazione in alto, si nota un intervento col brunitoio sul fuso centrale della colonnina a sinistra del montante: l'abbassamento dei segni incisi fa penetrare una minore quantità di inchiostro e la figura risulta alleggerita in quell'area. Nella rappresentazione in basso l'ombra che le esili candele ai lati del fregio proiettano sul fondo è lavorata con un procedimento simile a quello già riscontrato nelle Anti- chità Romane (cfr. Scaloni in Mariani 2014, pp. 52-53 e cat. 89): è infatti delimitata da una sottile linea tracciata a secco sulla lastra, a confinare l'area incisa all'acquaforte, che doveva essere poi approfondita a bulino, per una gradazione tonale più intensa (cfr. anche cat. 89). La resa tecnica delle strigilature dei basamenti del camino ricorda quella dei rocchi di colonna e dei sarcofagi nelle Antichità Romane (1756) e nelle Lettere di giustificazione (1757), opere e anni che si rivelano cruciali anche nella maturazione di un linguaggio tecnico della bottega, destinato a divenire “stilema” per tutte le imprese future dell'artista.
Il numero 7 relativo alla tavola è inciso su abrasione: nelle prime edizioni BAV, R.G. Arte Archeologia e GNAM la stampa è numerata infatti 34.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, p. 289, n. 880a, tav. 7  
  • Focillon, 1967, p. 354, n. 867
  • Wilton-Ely, 1994, p. 900, n. 827
  • Ficacci, 2000, 519, n. 639.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Giovanna Scaloni
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