Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Veduta del Ponte, e del Mausoleo, fabbricati da Elio Adriano

Inventario

Numero inventario: M-1400_171
Inventario storico di categoria: 1400/171
Nuovo inventario di categoria: 10650
Stampa corrispondente: S-CL2396_18758
IVS2: CL16130
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Veduta del Ponte, e del Mausoleo, fabbricati da Elio Adriano
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 401 x 665; spess. 1,7-2,1

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 171 IV; in alto a destra: Tom. IV
In basso: VEDUTA del Ponte, e del Mausoleo, fabbricati da Elio Adriano Imp.re A Speroni, o Contraforti semicircolari del Ponte nella parte dietro al corso dell'acqua. B Pile quadrate. C Avanzi di Murelli di Mattoni fatti da moderni per riparo. D Arena portata dal Fiume in tempo dell'escrescenze, della quale sono quasi riempiti li due Archi E. F Arco mo-/ derno fabbricato sopra l'Arco antico. G Speroni contra la corrente. H Cloaca antica del Mausoleo, la quale scaricavasi nel Fiume. I In questa parte il Piano del Ponte sopra degli ultimi due Archi è stato alzato per renderlo pari al Piano moderno della Città. K Corpo di Guardia reale, per cui entrasi nel Castello. L Una delle quattordici Pietre, le quali segnano / i Confini delle moderne Regioni. M Recinti di Mura, e Baloardi, fabbricati da sommi Pontefici in diversi tempi. N Masso antico, oggi chiamato il Maschio. O Copertura di mattoni sopra il Masso antico. P Arme di Alessandro VI. Q Parte dell'Abitazione del Castellano. R Angelo di metallo posto in centro del Maschio. S Palazzo / per condurre l'acqua di Mulini. T Rovine antiche. V Il Pelo più basso dell'Acqua per ordinario nel Mese d'Agosto d'ogni Anno.
In basso a sinistra: Piranesi Archit. dis. et inc.

Osservazioni:

Osservazioni: Il quarto libro si apre con una serie di nove tavole dedicate all'antico mausoleo di Adriano, oggi noto come Castel Sant'Angelo, e al ponte a esso adiacente.
Edificato a partire dal 123 d.C., sulla sponda sinistra del Tevere, tale sepolcro fu ultimato dall'imperatore Antonino Pio solo nel 139 d.C. - ovvero un anno dopo la morte di Adriano - e in seguito adottato come sepolcro dinastico per la famiglia degli Antonini. Coevo al mausoleo è anche il ponte, detto in origine Pons Aelius (poi ponte Sant'Angelo), che fu costruito nel 136 d.C. per collegare il sepolcro, situato in un'area allora periferica dell'Urbe, al Campo Marzio. Oggi l'aspetto del complesso monumentale appare radicalmente modificato a seguito dei continui cambiamenti di funzione cui è stato oggetto nei secoli: fortilizio nel medioevo, dimora papale nel rinascimento, prigione politica in età risorgimentale e museo nazionale dal 1925.
Nel corso della sua attività Piranesi produsse varie incisioni relative al castello e al ponte. Tali immagini, elaborate con intenti diversi, mostrano per la maggior parte il complesso nel suo aspetto settecentesco. A questo gruppo di incisioni si aggiungono poi le tavole di stampo archeologico che, lungi dal proporre una ricostruzione ipotetica del sepolcro, come aveva già fatto Pietro Santi Bartoli (1697, tav. 77, 1349/81), mettono in risalto il possibile stato delle strutture originarie esistenti, raffigurando i due monumenti (o parti di essi) privi delle varie superfetazioni (cfr. le tavole più didascaliche pubblicate in questo libro o la veduta Pons Aelius absque recentibus ornamentis, edita in Il Campo Marzio dell'Antica Roma, 1762, tav. 44, M-1400_452).
Rispetto alle succitate riproduzioni di soggetto moderno, nella tavola in esame Piranesi si discosta sia dall'ampiezza panoramica della Veduta del Ponte e Castello Sant'Angelo (ca. 1750-1551, in Vedute di Roma, 1778, M-1400_736; cfr. Robinson 1983, p. 23), sia dall'imponenza della coeva Veduta del Mausoleo d'Elio Adriano (ca. 1755-1556, in Vedute di Roma, 1778, M-1400_737; cfr. Robinson 1983, pp. 26-27), recuperando piuttosto - in maniera più frontale e scenografica - l'inquadratura della prima Veduta di Castel S. Angelo (Varie Vedute, 1745). Ne risulta una calibrata veduta prospettica, il cui impianto compositivo, ottenuto attraverso la moltiplicazione dei punti di fuga, contribuisce a dilatare la profondità della scena e a conferire monumentalità al soggetto principale; la circolarità dell'edificio, inoltre, amplifica le potenzialità ritmiche insite nella veduta angolare, in modo da accentuare quel dinamismo suggerito anche dai violenti contrasti di luci e ombre.
Questa ricerca costante di effetti dinamici e luministici è riscontrabile anche nella trama segnica che caratterizza la matrice, ove i passaggi tonali sono resi tramite una grafia che da diafana – vedi i riflessi sull'acquasi fa contorta, e una tecnica incisoria che combina in chiave pittorica l'uso della vernice di riserva (le cui pennellate coincidono sovente con i colpi di luce diretta), delle morsure multiple (funzionali alla differenziazione dei segni) e dei profondi ritocchi a bulino (a cui corrispondono i toni più scuri della figurazione in primo piano).

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 171, tav. 4, p. 250  
  • Focillon, 1967, n. 339, p. 308
  • Wilton-Ely, 1994, n. 472, p. 526
  • Ficacci, 2000, n. 330, p. 286.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Ciro Salinitro
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