Ghisi Giorgio

Mantova, 1520 ca. - Mantova, 1582

Caio Mario in prigione a Minturno

Inventario

Numero inventario: S-FN2691
Inventario precedente: FN36348
Inventario matrice: M-225
Collocazione: Gabinetto Disegni e Stampe, Fondo Nazionale; Pio; volume 20F.PIO

Autori

Incisore: Ghisi Giorgio (1520 ca./ 1582)
Inventore: Polidoro Da Caravaggio (1499 ca./ 1543)
Ambito culturale: italiano, mantovano

Soggetto

Identificazione: Caio Mario in prigione a Minturno
Titolo proprio: Caio Mario in prigione a Minturno (bibliografia)
Fondo: Fondo Pio

Cronologia

Datazione: 1560-1582

Dati tecnici

Misure foglio: mm. 201 x 270
Materia e tecnica: bulino
Stato di conservazione: discreto (carta ingiallita, foxing)

Iscrizioni

Iscrizioni: Sulla tavoletta in basso a sx.: «POLI. / .IN. / .G.MAF»

Osservazioni:

Osservazioni: Il soggetto di quest'opera si rifà a un episodio della storia repubblicana di Roma narrato da Plutarco ne Le vite parallele. Si tratta del tema legato alla prigionia di Caio Mario, console romano messo al bando dal governo di Silla, nell'antica Minturnae, dove aveva trovato rifugio venendo però incarcerato. I magistrati romani decretarono la morte del condottiero ma lo schiavo Cimbro incaricato del gesto fuggì davanti alle autorevoli parole del progioniero che s'imbarcò per l'Africa.
L'evento di questa condanna scampata suscitò grande interesse nel corso dei secoli dando vita a numerose rappresentazioni. Tra queste, particolare attenzione merita la versione di Polidoro da Caravaggio (Caravaggio, 1499/1500 ca. - Messina, 1543 ca.), a partire dalla quale Giorgio Ghisi (noto anche come Giorgio Mantovano) trasse una personale versione incisa. 
Databile alla seconda metà del XVI secolo, la composizione si configura come una perfetta sintesi di dinamismo e stasi, in cui al movimento delle figure si contrappone la rigidità dell'ambiente circostante. Gli aguzzini, con le spade sguainate e le vistose armature, avanzano spediti verso Caio Mario, che difende con ampia gestualità la sua condotta politica dalle intenzioni dei suoi avversari. Si ipotizza che tali caratteri si ritrovavano, ben definiti, nelle pitture murali a monocromo realizzate da Polidoro e Maturino da Firenze a Palazzo Milesi alla vigilia del Sacco di Roma (1527) e conosciute, in alcuni tratti, dalle descrizioni del Vasari e da alcune copie tarde. Gli studi (Marabottini, 1969) indicano l'incisione del Ghisi come una di queste prove sviluppate a partire dalle invenzioni murali di Palazzo Milesi. Un disegno della collezione Lugt conservato alla Fondazione Custodia e attribuito a Polidoro confermerebbe l'esistenza di tale modello. Diverse, infatti, le corrispondenze presenti: dalle vesti dei soldati e del console all'insolita panca su cui siede quest'ultimo. 
Le caratteristiche formali dell'incisione e soprattutto i riferimenti alla storia e all'architettura antica di Roma fanno pensare a una datazione vicina al soggiorno romano del Ghisi. Infatti, lo stile vigoroso attraverso cui l'autore modella linee e gestualità dei personaggi (soprattutto quella di scongiuro del protagonista) sono rappresentativi della fase matura, collocabile attorno agli anni 60 e 70 del Cinquecento, e quindi in prossimità del periodo vissuto nella capitale. Non a caso il paesaggio visibile oltre la finestra sembra ricordare le vedute di rovine romane incise da Hieronymous Cock attorno agli anni '50: momento contraddistinto dal soggiorno ad Anversa del Ghisi dove strinse un solido rapporto professionale con l'editore fiammingo. Tali suggestioni appaiono poi condensarsi nell'incisone con riferimenti all'area archeologica dell'antica Minturnae, resa straordinarimente dal Ghisi attraverso sapienti tratti e profili di rovine, quasi a voler simboleggiare la libertà della precedente vita politica di una Roma ormai distrutta dalla dittatura sillana.

Bibliografia

  • Von Bartsch A., The illustated Bartsch, 86, v. 31 p. 77, 1978-1983
  • Boorsch S., The engravings of Giorgio Ghisi: catalogue raisonnè, 29, p.121, 1985
  • Le Blanc C., Manuel de l'amateur d'estampes, 64, v. 1 p. 296, 1854-59
  • Marabottini A., Polidoro da Caravaggio, 2 vol., Edizioni dell'Elefante, Roma, 1969, p.35
  • Musacchio P., Gaio Mario e le Minturnenses paludes fra storia e topos di commutatio fortunae (I sec. a.C. - V sec. d.C.), in “Pallas. Revue d’études antiques”, 2022
  • Petrucci C.A., Catalogo generale delle stampe tratte dai rami incisi posseduti dalla calcografia nazionale, 225, p. 66, 1953

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Fonti e documenti di riferimento

Immagine: 1036047
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