Labruzzi Carlo

Roma, 1748 - Roma, 1817

Sepolcro di Cicerone a Gaeta

Inventario

Numero inventario: D-FN7131
Numero precedente: FN20426R; FN7131
Collocazione: Gabinetto Disegni e Stampe, Fondo Nazionale; cartella; 12

Autori

Autore: Labruzzi Carlo (1748/ 1817)

Soggetto

Identificazione: Sepolcro di Cicerone a Gaeta
Fondo: Fondo Nazionale

Oggetto

Definizione: disegno

Cronologia

Datazione: 1803 (Sec. XIX)

Iscrizioni

Iscrizioni: In basso, sul basamento lapideo: «SEPOLCRO DI/ CICERONE A/ MOLO DI GAETA»
In basso, a dx., a penna: «Carlo Labruzzi 1803»

Dati tecnici

Misure: mm. 387 x 545
Materia e tecnica: penna inchiostro bruno/acquerello bruno/matita nera

Osservazioni:

Osservazioni: Questo disegno-recante un monumento sepolcrale noto come "mausoleo di Cicerone"- proviene da una stagione straordinariamente importante per la riscoperta della Via Appia e del suo patrimonio monumentale. Alla fine del XVIII secolo, infatti, Roma e le vestigia del suo passato sono al centro dell'interesse dei colti viaggiatori europei impegnati nel Grand Tour. Tra i più celebri vi è senz'altro Sir Richar Colt Hoare (1758-1838), un baronetto inglese discendente da un'importante famiglia di banchieri londinesi, che, mosso dal forte interesse per l'antichità classica e romana, intraprende un lungo viaggio in Europa (1785) per dar seguito agli studi antiquari ai quali si era completamente dedicato. L'imprescindibile tappa romana conferì forma al soldalizio con il già noto pittore e incisore Carlo Labruzzi (1748-1817), dal quale prese vita l'ambizioso viaggio per la Via Appia da Roma a Benevento. L'itinerario-ideato sulle orme di quello seguito dal poeta Orazio-doveva inoltre caratterizzarsi dalla redazione di un resoconto dettagliato, illustrato con una serie di stampe. Il percorso divenne infatti l'occasione per il Labruzzi di riportare, attraverso disegni, schizzi e acquerelli, le più importanti emergenze archeologiche che costellavano il tragitto, fornendoci alcune delle più note testimonianze degli antichi sepocri e ville romane presenti sulla Regina Viarum.
Oltre 800 disegni e schizzi ad acquerello sopravvivono da questa spedizione e hanno rappresentato la base per le incisioni del volume Via Appia illustrata ab urbe Roma ad Capuam.
Rispetto ai disegni del Labruzzi riferibili alla Via Appia esistono tre diversi nuclei conservativi (Jatta, 2013).  Il primo, conservato al British Museum di Londra, si dispone, documentan in maniera efficace la pratica realizzativa del Labruzzi rispetto alle prove realizzate en plan air durante la prima fase del viaggio. Questi fogli servirono al Labruzzi come prototipi per realizzare le vedute in seppia a monocromo, caratteristiche delle serie realizzate in seguito. Questa tecnica caratterizza i disegni appartenenti al secondo nucleo, quello conservato alla Biblioteca Sarti dell'Accademia di San Luca a Roma e proveniente dal lascito testamentario di Carlo Labruzzi. Gli studi (Jatta, 2013) portano a pensare che questa raccolta, realizzata a partire dagli schizzi effettuati durante il viaggio, rappresenta una seconda versione, rielaborata  anche con disegni sucessivi, delle prove realizzate durante la prima fase del viaggio del 1789. Da queste opere appare probabile che l'autore abbia tratto singoli fogli e le acqueforti delle serie.  
Nella sezione conservata alla Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolta a partire dell'acquisto di Thomas Ashby (1874-1931) di un corpus circolante in Inghilterra (dove riscosse notevole fortuna), sono invece presenti acquerelli a monocromo caratterizzati da maggiori dettagli e caratteristiche di finitezza che li configurano come la stesura finale della serie sulla Via Appia. 
L'importanza documentaria che acquisì il disegno, al pari di molte delle riproduzioni labruzziane, diede impulso, fungendo da prototipo, a Luigi Rossini per la realizzazione di un incisione dello stesso soggetto inserita nella serie Viaggio pittoresco da Roma a Napoli... del 1839. 

Conservazione

Stato di conservazione: discreto (macchie)

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Proprieta' Stato; Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: ACQUISTO; ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA; 1916

Bibliografia

  • T. Ashby, Dessins inédits de Carlo Labruzzi, in "Mélanges d'archéologie et d'histoire", 23, 1903, pp. 375-418
  • Carlo Labruzzi. The Grand Tour.catalogo della mostra (Londra, Simon C. Dickinson Ltd., 12 giugno - 13 luglio 2012), T. Clifford, Simon, C. Dickinson Ltd., London 2012
  • De Rosa P.A., Jatta B., La Via Appia nei disegni di Carlo Labruzzi alla Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 2013, p.178, nr. 22
  • Le Pera Buranelli S., Turchetti R., Sulla via Appia da Roma a Brindisi. Le fotografie di Thomas Ashby (1891-1925), L'Erma di Bretschneider, Roma, 2003, pp.33-38
  • Fusconi G., I paesaggi di Nicolas-Didier Boguet e i luoghi tibulliani: dalle collezioni del Gabinetto Nazionale delle Stampe, De Luca, Roma, 1984, f.2, p.10; n.11 p. 28
  • Marchesi R., Il Grand Tour nel Golfo di Gaeta, Ali Ribelli, Gaeta, 2018, p.78
  • Massafra M.G. , "Via Appia illustrata ab Urbe Roma ad Capuam". Disegni di Carlo Labruzzi nel Gabinetto Comunale delle Stampe, in "Bollettino dei Musei comunali di Roma", n.s., 7, 1993, pp. 43-56.
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