Lauro Giacomo (attribuito a)

notizie 1583/ 1645

Ecclesia S.Sebastiani

Inventario

Numero inventario: S-CL2240_4875
Inventario matrice: M-1221_28
Collocazione: Calcografia; campionario 68

Autori

Incisore: Lauro Giacomo (notizie 1583/ 1645 )
Ambito culturale: italiano

Soggetto

Identificazione: Italia, Roma, San Sebastiano sulla Via Appia (facciata)
Titolo proprio: Ecclesia S.Sebastiani (da stampa)
Serie: COLLECTIO ANTIQUITATUM URBIS UNA CUM ALIJS RECENTIORIBUS

Cronologia

Datazione: XIX Sec. (ultimo quarto)

Dati tecnici

Misure: mm. 180 x 237
Misure foglio: mm. 477 x 640
Materia e tecnica: acquaforte/bulino
Stato di conservazione: buono

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto, al centro: «ECCLESIA S.SEBASTIANI»

Editori/Stampatori

Editore: Calcografia Camerale (attiva Roma 1738/ 1870)
Luogo e data di edizione: Roma (?)

Osservazioni:

Osservazioni: Nella lunga carriera di Giacomo Lauro-uno dei maggiori incisori antiquari del Seicento (Ashby, 1915)-lo studio e la riproduzione dei monumenti antichi rappresenta una cospicua parte dell'attività crativa che lo coinvolse, già a partire dagli anni '80 del Ciquecento, nella città di Roma. Di particolare importanza per la fama dell'artista e per la conoscnza dei monumenti romani, la serie di 166 tavole su Roma antica, iniziata nel 1586 e stampata con il titolo di Antiquae Urbis Splendor. 
I primi due libri furono pubblicati a Roma presso Vitale Mascardi tra il 1610 e il 1614, e risultano  dedicati a Sigismondo III Vasa e a Carlo Emanuele I di Savoia, e comprendono novantanove tavole con i monumenti più rappresentativi della Roma antica. La prefazione reca l'indicazione di 28 anni per la preprazione del materiale. Questi due libri furono dedicati all'aristocrazia polacca in irtù del rapporto di patrocinio ottenuto in seguito all'incisione Pianta di una battaglia tra il re di Polonia e i ribelli nel 1605. Il terzo libro intitolato Antiquae Urbis splendoris complementum fu dedicato a Ranuccio Farnese e fu pubblicato nel 1615 accompagnato, nel 1628, dal quarto che du dedicato a Maurizio di Savoia con il titolo  Antiquae Urbis vestigia quae nunc extant. Quest'ultima sezione, pur contenendo ancora vedute e monumenti della città antica, reca incisioni con i più significativi edifici (palazzi, basiliche, ville) realizzati in epoca moderna. Alla prima edizione seguirono numerose e seguitissime altre ristampe. Tra queste si segnalano  quella del 1625 - realizzata in occasione del giubileo e corredata dalla traduzione in italiano, tedesco e francese del testo latino - e quella del 1637 ancora presso il Mascardi.
Nel 1699 la calcografia di Domenico De Rossi pubblicò in una nuova veste tipografica la serie, suddividendola in due distinte parti: quella dedicata ai monumenti di Roma antica (Romanae magnitudinis monumenta) e quella recante le vedute e gli edifici della città moderna (Collectio antiquitatum Urbis). In entrambe, le incisioni del Lauro  costituiscono una cospicua parte accanto alle vedute di altri incisori. Dopo le ristampe, le matrici possedute dalle note botteghe romane dei De Rossi confluirono nella calcografia camerale e, successivamente, nelle raccolte dell'Istituto.
L’edificio, originariamente denominato Basilica Apostolorum, fu costruito sulla Via Appia, nelle vicinanze del complesso di Massenzio, nella prima metà del IV secolo sopra un più antico santuario legato alla memoria degli apostoli Pietro e Paolo. Successivamente la chiesa fu dedicata al martire Sebastiano, sepolto nella sottostante catacomba. Il sito, divenuto nel tempo uno dei più importanti di Roma grazie anche alla presenza di numerose altre sepolture, fu originariamente denominato ad catacumbas, fornendo il nome agli altri cimiteri sotterranei cristiani.
Per questo esemplare si propone un datazione tarda, in linea con la cronologia dell'attività della Calcografia Camerale che stampò il l'incisione a partire dalla matrice seicentesca.
 
 

Bibliografia

  • Ashby T., Un incisore antiquario del seicento, in "La Bibliofilia", XXVIII, 1927, pp. 453-60  
  • Ashby T., Un incisore antiquario del Seicento (seconda parte), in “La Bibliofilía”, 28, 12, marzo, pp. 453-460  
  • Bury M., The Print in Italy 1550-1625, British Museum, London 2001, p.22
  • Del Pesco D., Una fonte per gli architetti del barocco romano: l’Antiquae urbis splendor di Giacomo Lauro, in "Studi di storia dell’arte in memoria di Mario Rotili", [1], Banca Sannitica, Napoli 1984, pp. 413-436.
  • Del Pesco D., Dai templi alle basiliche: le due Rome di Giacomo Lauro (1625), in "Roma sancta", 1985, pp. 276-278
  • Del Pesco D., Borromini e la Roma antica di Giacomo Lauro , in "Francesco Borromini", 2000, pp. 284-296
  • Di Callisto L., Lauro Giacomo, in Dizionario Biografico degli italiani, v.64, 2005
  • Grelle Iusco A., Indice delle stampe… De' Rossi. Contributo alla storia di una stamperia romana, Roma 1996
  • Jurkowlaniec, G., Early engravings by Giacomo Lauro published by Claudio Duchetti, In"Print quarterly", V.37, n.1, 2020
  • Petrucci C.A., Catalogo generale delle stampe tratte dai rami incisi posseduti dalla Regia Calcografia di Roma, 1221, p. 123, 1934
  • Thieme U., Becker F., Künstlerlexikon, XXII, p. 460

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Fonti e documenti di riferimento

Immagine: 10349
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