Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

[Vari modelli di mobilia tra cui un cassettone e una portantina]

Inventario

Numero inventario: M-1400_906a
Inventario storico di categoria: 1400/906a
Nuovo inventario di categoria: 11586
Stampa corrispondente: S-CL2418_19628
IVS2: CL54757_14481
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: [Vari modelli di mobilia tra cui un cassettone e una portantina]
Serie: Diverse maniere d'adornare i cammini...
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1769 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 396 x 257; spess. 1,4 x 1,5

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 906.a.
In basso a destra: Cavalier Piranesi inv. ed inc.
In basso a sinistra: 57
In basso a destra, leggero a puntasecca: X

Osservazioni:

Osservazioni: La tavola è tra le più emblematiche di tutta la raccolta delle Diverse Maniere rispetto a quel carattere d'ideale catalogo d'invenzioni fantasiose, composte nello spazio della lastra come in un fitto gioco d'incastri, che arriva a presentarle come una campionatura di oggetti – sia d'uso comune che apertamente esornativi – di mobili, arredi, e di soluzioni decorative le più varie, per le quali è obiettivamente difficile stabilire una reale gerarchia compositiva e una precisa destinazione. Anche qui, gli elementi di derivazione antiquariale vengono stravolti e sopraffatti da un'esuberanza ornamentale ancora tutta rococò, che non manca peraltro di affascinarci per la sua bizzarria e l'inesauribile inventiva. Così il treppiede con teste d'ariete e di uccelli che poggiano su zampe caprine, d'ispirazione pompeiana, si affianca all'esuberante portantina a cinque luci dai toni ancora Luigi XV, tutta curve e riccioli, che presenta però sul fianco dell'abitacolo gli stessi “fauni funamboli” che compaiono sul fronte della sottostante commode, tema di evidente ascendenza ercolanense.
Per la scansione a losanghe del partito decorativo della portantina è possibile un confronto con un disegno del ricco fondo di modelli piranesiani per motivi d'arredo, oggi alla Morgan Library & Museum di New York, che lo rivelano padrone del sinuoso linguaggio rococò, un foglio (inv. 1966.1:100) dove le indicazioni manoscritte sui colori fanno ipotizzare un manufatto effettivamente realizzato. Il motivo naturalistico della valva di conchiglia s'allarga dallo schienale della poltroncina al fregio sul fronte del cassettone e alle varie imagi- nes clipeatæ che emergono qua e là nella tavola; mentre citazioni da un repertorio più classico compaiono nelle sfingi/arpie sui fianchi del mobile, nelle teste di delfino delle sue gambe o nella maschera teatrale del vaso sulla sua alzata. Qui i due orologi, più che mai bizzarri nei loro steli, si presentano come puri quadranti, senza alcun meccanismo apparente, inquadrati da segmenti di cornici dai motivi che invece ordinano gli elementi vegetali in senso più elegantemente Luigi XVI. Il profilo ansato della commode, col suo fronte scandito da un fregio a girali sovrastato da ghirlande trattenute al centro in un fiocco, era stato studiato dall'artista in un veloce schizzo a penna della collezione Sven Gahlin di Londra (Rieder 1973, pp. 309-311), sebbene nel passaggio dalla prima idea alla versione incisa l'apparente bombatura del mobile venga raddrizzata e vi aumenti il numero dei cassetti, qui apparentemente tre (o quattro).
Dall'osservazione del rame emerge il ricorso a puntuali interventi a bulino per approfondire i neri in corrispondenza delle ombre più dense lungo le modanature del mobile, i profili delle sfingi, intorno alle corolle di fiori della ghirlanda appoggiata al ripiano. Intorno alla figura distesa che corona l'orologio con la base a forma di gallo si notano invece tracce di sottili segni a secco, interpretabili come appunti grafici preliminari condotti sulla lastra per definire le zone da incidere. Così come una linea di costruzione della composizione è tracciata a secco in corrispondenza del profilo superiore del mobile, proseguendolo su entrambi i lati. Infine, l'esemplare nel volume dell'Accademia Nazionale di San Luca, stampato su carta diversa dalle altre pagine della serie e oggi molto ossidata, presenta un numero a penna e inchiostro bruno, testimonianza di uno stato precedente la numerazione delle tavole.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, p. 292, n. 906b, tav. 57  
  • Focillon, 1967, p. 357, n. 917
  • Wilton-Ely, 1994, p. 951, n. 878
  • Ficacci, 2000, 549, n. 690.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Giorgio Marini
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