Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Disegno di spoglie di antichi edifizj

Inventario

Numero inventario: M-1400_466
Inventario storico di categoria: 1400/466
Nuovo inventario di categoria: 11085
Stampa corrispondente: S-CL2408_19146
IVS2: CL17640
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Disegno di spoglie di antichi edifizj
Serie: Antichità d'Albano e di Castel Gandolfo
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1764 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 412 x 622; spess. 1,8-2,2

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: Tav. IX.
In alto al centro: Disegno di spoglie di antichi edifizj, le quali oggi servono di sopralimitare e di stipiti alla porta della Chiesa di S. Pietro / della Città d'Albano.
In basso a sinistra: Piranesi F.

Osservazioni:

Osservazioni: Durante i suoi sopralluoghi di studio, Piranesi notò la presenza di alcuni frammenti di un antico fregio architettonico di provenienza ignota che furono reimpiegati in epoca medievale per decorare il portale settentrionale della chiesa di San Pietro di Albano, come specifica la didascalia dell'incisione posta in alto, e lo rappresentò nella matrice ora in esame.
La chiesa, poco distante dal tracciato della via Appia, è ubicata nel quartiere Cellomaio, e fu edificata in epoca paleocristiana utilizzando un'aula rettangolare appartenente alle terme romane costruite dall'imperatore Caracalla (cfr. cat.36, tav. VII).
Il fregio, databile all'età flavia (von Hesberg in Speciale 1979, p. 101, cat. 36), ha una ricca ornamentazione ed è di grandezza notevole, tanto da risultare sproporzionato rispetto alle dimensioni del portale. Questa osservazione induce a ritenere che esso sia una trabeazione proveniente da un edificio di grandi dimensioni e forse per tale ragione alcuni suppongono possa derivare dalla villa di Pompeo, pur non essendoci alcun supporto storico. L'operazione di riuso del materiale antico dovette avvenire alla fine del XII secolo, epoca cui Francesco Gandolfo fa risalire l'esecuzione del portale (cfr. Gandolfo 2010, pp. 73-107).
Nella figurazione incisa il frammento di architrave è rappresentato in prospettiva ed è indicato anche il profilo delle modanature. La sua decorazione è costituita da motivi di varia natura e dimensione. Tra questi, partendo dall'alto, si individua un ampio tralcio di girali di acanto, cui segue un listello con motivo “a cane corrente”, poi altre due fasce, una con palmette fiancheggiate da cornucopie l'altra soltanto con palmette, separate da una fuseruola di perle, e si conclude quindi con una successione di rosette. Come si può notare, nell'immagine piranesiana il frammento ha una decorazione anche sul lato sottostante, segno evidente che l'elemento architettonico nella sua collocazione originale era dotato anche di un soffitto, cioè di una decorazione che si estendeva anche sul lato adiacente poiché visibile dal basso.
Per realizzare gli stipiti, le parti di trabeazione furono poste in posizione verticale in modo che i girali di acanto potessero assumere un aspetto simile al tralcio in uso in epoca medievale. Con tale sistemazione, inoltre, i rilievi esistenti sulla superficie contigua svolgevano la funzione di decoro interno degli stipiti. Come osservato da Gandolfo, i diversi pezzi che costituiscono i due stipiti non derivano da un'unica fronte. Dalla disamina dei frammenti effettuata dallo studioso è emerso che essi, oggi in pessimo stato di conservazione, dovevano essere già in rovina nel momento in cui fu deciso il loro riuso, probabilmente a causa di un lungo periodo di giacenza sul terreno, e per tale scopo forse furono selezionate le parti più idonee e meglio conservate (idem, p. 105). L'incisione di Piranesi presenta un frammento in ottime condizioni ma queste potrebbero non corrispondere allo stato reale dell'epoca.
Con i resti della trabeazione dovettero essere realizzati non solo gli stipiti, come è possibile vedere oggi, ma anche l'architrave, secondo quanto attesta la didascalia incisa in alto sulla matrice, dove si legge: Disegno di spoglie d'antichi edifizi, le quali oggi servono di sopralimitare e di stipiti. Dunque Piranesi documenta che ai suoi tempi il portale aveva anche un architrave con lo stesso tipo di cornice mentre ora c'è una raggiera di mattoni posti a coltello riconosciuta da Gandolfo come opera di restauro moderno, eseguita a imitazione di una tipologia di muratura più antica, probabilmente compiuta durante gli interventi postbellici (idem, p. 102). Una foto scattata da Thomas Ashby tra la fine dell'Otto e i primi del Novecento documenta lo stato del portale di quel periodo mostrando che all'epoca l'architrave era stato già rimosso e la parte relativa ad esso era stata intonacata (Le Pera Buranelli, Turchetti 2003, p. 111, cat. 48, foto 48.1).
L'incisione eseguita sulla presente matrice è stata realizzata con acquaforte a morsure multiple e interventi a bulino. Il rame presenta in due punti, al centro della superficie e in alto verso sinistra, delle reintegrazioni in ottone effettuate per riparare fenditure prodottesi durante la lavorazione della lastra; sul verso, in corrispondenza di tali aree, sono individuabili tracce evidenti delle martellature eseguite dopo aver effettuato la sutura del metallo.
La lastra fu in passato acciaiata, come risulta dal catalogo della mostra del 1979 (von Hesberg in Speciale 1979, p. 101, cat. 36). L' acciaiatura è stata rimossa in tempi imprecisabili.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, p. 269, n. 466, tav. 9  
  • Focillon, 1967, p. 318, n. 518
  • Wilton-Ely, 1994, p. 708, n. 651
  • Ficacci, 2000, p. 461, n. 570.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Giovanna Grumo
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