1746-1756 (Sec. XVIII)
mm 407 x 260, spess. 1,5-1,7
; in alto al centro: DIMOSTRAZIONE IN GRANDE DELLE PARTI DEL TEMPIO / DELLA FORTVNA VIRILE
Osservazioni:
Osservazioni: Vedi matrice
M-1400_221. Rovescio
M-1400_R223.
Delle quattro incisioni dedicate al Tempio della Fortuna Virile (catt. 254-257), questa è la più simile alla medesima tavola realizzata da Desgodetz (cfr.
Edifices antiques de Rome, 1682, p. 104, tav. IV). L'esecuzione della lastra, incisa quasi del tutto ad acquaforte, è probabilmente ascrivibile a collaboratori di bottega, le cui esercitazioni su soggetti di questo tipo (vedi cat. 239) sono documentate sul verso della matrice cat. 110.
Anche il rame in esame presenta degli studi sul verso (cfr. Monferini 1967, p. 265), raffiguranti cinque piante architettoniche, più alcuni tracciati segnici con diversa morfologia. Tali incisioni, realizzate con tecnica diretta (puntasecca e tiralinee), mostrano impianti planimetrici complessi basati sulla pianta centrale, la cui tipologia è spesso riscontrabile sui versi di numerose matrici (cfr. catt. 105, 140, 229, 235). Le piante sono disposte ordinatamente sulla superficie della lastra, occupandone i quattro angoli. La prima, di forma poligonale, presenta internamente due ambienti circolari connessi tra loro, di cui uno molto più grande dell'altro. La seconda, al centro della lastra, mostra un vano circolare attorniato da sei camere di medesima forma, su cui si innestano alternativamente tre elementi rettangolari. Difficilmente leggibile la terza pianta, di forma triangolare, costituita da tre vani circolari connessi tra loro da setti murari. Lungo il margine opposto della matrice, invece, si distingue un impianto ancora incompleto, con struttura a croce greca, caratterizzato da un ambiente circolare al centro e due camere contigue di forma ottogonale, sormontate da cupola. Segue l'ultima pianta, il cui profilo quadrato è costituito da cinque quadrilateri, disposti a croce, contornati da quatto stanze circolari.