Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Veduta interna della Stanza contigua alla Camera sepolcrale de' Liberti e Servi, ec.

Inventario

Numero inventario: M-1400_151a
Inventario storico di categoria: 1400/151a
Nuovo inventario di categoria: 10624
Stampa corrispondente: S-CL2395_18738
IVS2: CL16223
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Veduta interna della Stanza contigua alla Camera sepolcrale de' Liberti e Servi, ec.
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1750-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 329 x 418, spess. 1,5-1,9

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: XXXIX . 151; in alto a destra: Tom. III.

Osservazioni:

Osservazioni: L’ampia documentazione inerente al colombario dei liberti e servi di Livia (cat. 163-181), si conclude con questa veduta interna della camera minore dell’edificio.
Anche questa tavola, come la precedente (cat. 180), è chiaramente ispirata alla medesima riproduzione del Ghezzi (Camere sepolcrali, 1731, tav. XXVII, 1426/25), il cui intento didascalico - suggerito dal connubio tra la sezione e la veduta del monumento - viene qui superato da una “immagine carica di un grande potere di suggestione drammatica” (Battaglia 1996, p.71). L’attitudine piranesiana, rigorosa e teatrale al tempo stesso, nell’interpretazione dell’antico è evidente sia nell’attenzione quasi filologica per lo stato frammentario delle murature, sia nella resa naturalistica dei dettagli vegetali (contrapposta a quella più convenzionale del Ghezzi, ove si distingue addirittura la coltivazione a vigneto, probabile riferimento alla “vigna Benci” in cui fu scoperta la tomba). Rispetto al suddetto antecedente iconografico, inoltre, l’ambiente ipogeo della camera è reso più realistico tramite il taglio prospettico delle pareti, la ricostruzione immaginaria di parte della volta e una illuminazione maggiormente contrastata che amplifica il valore tridimensionale della camera stessa. Tale impianto compositivo venne poi replicato in maniera pedissequa nella tavola con medesimo soggetto, ma di formato minore, edita a Roma nel volume postumo di Jean Barbault (Recueil de divers monuments anciens répandus en plusieurs endroits de l'Italie, 1770, tav. XVIII).
L’incisione della matrice è stata eseguita quasi interamente ad acquaforte. Molti dei contrasti tonali dell’immagine sono resi unicamente in maniera indiretta, attraverso la diversa morfologia dei segni, realizzati con punte o inclinazioni differenti, oppure tramite la tecnica delle morsure multiple, sfruttando la copertura del rame con vernice di riserva per ottenere i chiarori dei fasci luminosi contrapposti ai toni scuri degli incavi maggiormente corrosi dall’acido (e quindi in grado di assorbire più inchiostro in fase di stampa). L’uso del bulino, invece, è stato riscontrato solo in corrispondenza dei chiaroscuri più marcati, localizzati prevalentemente nella parte inferiore della lastra.
Evidenti in più zone della matrice sono le linee di costruzione del disegno. Si riscontano poi varie bruniture, eseguite a composizione ultimata sia per cancellare alcuni segni (particolarmente fastidiosi per la lettura dell’immagine in stampa), sia per abbassare l’inciso in funzione chiaroscurale, ovvero in modo da rendere più dolci i passaggi tonali che interessano, a esempio, le fratture raffigurate nella parte frontale della volta.
Per quanto riguarda la matrice con la didascalia, si registra sul verso la presenza di due scritte a bulino relative al numero della tavola corrispondente, le cui indicazioni sono forse preliminari alle operazioni di inventariazione della lastra realizzate presso la Calcografia Camerale tra il 1841 e il 1844 (cfr. Mariani 2010, p.12).

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 1440/151, tav. 39, p. 249  
  • Focillon, 1967, n. 321, p. 308
  • Wilton-Ely, 1994, n. 454, p. 507
  • Ficacci, 2000, n. 310, p. 274.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Ciro Salinitro
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