Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Tavolozza triangolare martellinata dalle mura d’Aureliano

Inventario

Numero inventario: M-1400_9a
Inventario storico di categoria: 1400/9a
Nuovo inventario di categoria: 10420
Stampa corrispondente: S-CL2393_18567
IVS2: CL54197_13920
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Tavolozza triangolare martellinata dalle mura d’Aureliano
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 133 x 198, spess. 1,3-1,4

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: Fig. I / 9.a; in alto a destra: Tav. VIII; in basso: A. Tavolozza triangolare martellinata delle mura d’Aureliano. B. Opera incerta d’og= / ni forta di scaglie C. Tegoloni quali legano i corsi della tavolozza, ed opera incer=/ ta D. Merco del Mastro della fornace
Sotto a sinistra: Piranesi Architetto dis. Inc.
Sul verso della matrice: 35

Osservazioni:

Osservazioni: Questa matrice si colloca in apertura di una serie di sessanta lastre incise di piccolo formato che illustrano in maniera alterna le mura di Roma, gli avanzi degli acquedotti e alcune vedute di monumenti antichi, a comporre gran parte del primo tomo dell'opera, seguendo un percorso che l'autore esplicita all'inizio dell'Indice tipografico della tavola della Pianta di Roma.
Sin da questo esordio con tavole di semplice fattura, non necessariamente curate da un punto di vista della resa estetica dell'immagine, emerge uno degli intenti principali delle Antichità piranesiane, cui sottende la maturazione delle idee della cultura illuminista: l'affermazione che il grado di civiltà di una società politicamente costituita si valuti a partire dall'importanza delle fabbriche realizzate per il pubblico vantaggio.
Le mura aureliane dalle quali Piranesi inizia ad affrontare il viaggio ideale attraverso i reperti antichi, tanto quanto i condotti delle acque - che per estesi tratti correvano all'interno della struttura muraria - sono tra gli esempi più persistenti ed imponenti dell'architettura dei romani, strategicamente concentrata sulle opere di ingegneria civile.
Nella matrice oggetto dell'indagine sono illustrati materiali e tecnica costruttiva delle mura di Aureliano, elevate con laterizi di forma triangolare (“Tavolozza”) e riempite “a sacco” con opera incerta, legata con calce pozzolana. Circa ogni 30 centimetri d'altezza veniva disposto orizzontalmente uno strato di bipedali (“tegoloni”), come è ben evidenziato nella figura, con apposto il marchio della fornace da cui erano stati prodotti. Un sistema organico e destinato a resistere nei secoli, a garanzia stabile dei cittadini e delle istituzioni, che ampiamente motiva le parole scritte da Focillon, secondo il quale nella sapienza costruttiva di un popolo si contiene il più grande “segreto della sua eternità” (Focillon ed. cons. 1967, p. 67).
Anche in una dimostrazione strettamente tecnica come quella che si vuole fornire attraverso questa figura - probabile esecuzione di collaboratori di bottega - non vengono trascurati, nella costruzione della trama segnica, espedienti finalizzati ad  accrescere in stampa l'effetto pittorico d'insieme: si vedano i rientri col bulino nei tracciati corrosi dall'acquaforte in prevalenza concentrati sotto il profilo dei bipedali, e tra alcuni laterizi della “Tavolozza triangolare martellinata”, contraddistinta dalla lettera A. Questa lettera, che risulta in stampa particolarmente carica di inchiostro, era stata realizzata in un primo tempo più piccola, ossia con dimensioni uguali a quelle delle altre lettere della legenda; poi ingrandita ad acquaforte perché sullo sfondo scuro dei mattoni risultava poco evidente. Si segnala l'abrasione sotto la firma, in corrispondenza delle lettere etto di Architetto, come riscontrato in altre matrici di questa serie (catt. 11, 14).
Sul verso della matrice è graffito il numero 35, indicazione forse funzionale a una sistemazione del rame durante le varie vicissitudini subite da questo fondo (cfr. Mariani 2010).

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, tav. 8, fig. 1, p. 241  
  • Focillon, 1967, n. 157, 
  • p. 301
  • Wilton-Ely, 1994, n. 292, p. 342
  • Ficacci, 2000, n. 143, p.175.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Giovanna Scaloni
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