Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Pianta d'un Sepolcro situato sull'antica Via Appia

Inventario

Numero inventario: M-1400_85
Inventario storico di categoria: 1400/85
Nuovo inventario di categoria: 10537
Stampa corrispondente: S-CL2394_18672
IVS2: CL16093
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Pianta d'un Sepolcro situato sull'antica Via Appia
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1751-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 354 x 233, spess. 1,6-2,0

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 85. XXXVI; in alto a destra: Tom. II
In basso: A Pianta d'un Sepolcro situato sull'antica Via Appia vicino alla Vigna Buonamici. B Ingresso oggi in parte rovina-/ to. C Stanza quadrata con Nicchioni nei lati. D Finestre in parte interrate dalle Rovine. E Elevazione. / F Masso fabbricato a Corsi di scaglie di Selce con Calce, e Pozzolana. G Piano presente della Campagna. H Traver-/ tini, i quali vestivano tutto l'esterno del Sepolcro, ora coperti dal terreno: poiché quelli, che restavano sopra terra, sono / stati staccati dal Masso, ed asportati altrove.
Sotto a sinistra: Piranesi Archit. dis. et' inc.
Sul verso della matrice: Ordito meccanico con fasce in prospettiva

Osservazioni:

Osservazioni: L’incisione raffigura la pianta e il prospetto di un ignoto sepolcro a tumulo, le cui rovine sono ancora visibili sul lato orientale della via Appia, nei pressi del colombario detto dei Liberti di Augusto (Spera 1999, p. 167). L’edificio, di cui oggi si conserva solo il nucleo in opera cementizia a discapito del rivestimento originario in travertino, presenta all’esterno una pianta circolare e all’interno una cella cruciforme con tre nicchie per i sarcofagi.
I rilievi della tavola documentano il precario stato conservativo del sepolcro già nel XVIII secolo, fornendo una puntuale indicazione della sua struttura muraria e del livello stratigrafico raggiunto dal terreno. Alquanto romantica è la notazione pittorica degli arbusti che al tempo avvolgevano verosimilmente il monumento, ormai in stato di abbandono.
La matrice presenta in corrispondenza della pianta dei leggeri segni circolari eseguiti a secco (con un compasso o altro strumento simile per incisione), riconducibili alla fase preliminare di costruzione del disegno. Si ravvisano, inoltre, numerosi interventi a tecnica diretta finalizzati ad accentuare le ombre ed ottenere un luminismo pittorico che in parte vivacizza la composizione. Tale modulazione chiaroscurale è particolarmente evidente in corrispondenza dell’area con il prospetto frontale, dove il passaggio tonale è realizzato tramite un doppio artificio: il consueto ispessimento progressivo della linea, ottenuto con morsure più o meno profonde e rientri a bulino, e la differenziazione della morfologia segnica, che da discontinua e ondulata si fa via via sempre più addensata e lineare. Le caratteristiche tecnico-stilistiche dell’incisione appaiono analoghe a quelle di altri rami con soggetto simile, la cui esecuzione è probabilmente riconducibile a collaboratori di bottega (cfr. cat. 85).
Infine, come già registrato da Monferini (Monferini 1967, p. 265), si riscontra sul verso della lastra un’estesa trama a righe parallele, eseguita con il tiralinee successivamente all’incisione del recto (cfr. cat. 82). Tali tracciati lineari, il cui andamento è in parte rettilineo e in parte obliquo, costituiscono probabilmente delle prove tecniche di bottega per verificare gli effetti, prospettici e non, raggiungibili con macchinari per incisione. In particolare, essi sembrano relazionabili con l’analogo ordito prospettico presente sul verso della matrice M-1400_87 (cat. 117).

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 85, tav. 36, p. 246  
  • Focillon, 1967, n. 258, p. 305
  • Wilton-Ely, 1994, n. 393, p. 445
  • Ficacci, 2000, n. 250, p. 236.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Ciro Salinitro
Condividi quest’opera

Altre opere in collezione


Nella Banca Dati dell’Istituto sono confluiti dati e informazioni della catalogazione informatizzata effettuata su tutto il patrimonio, a partire da una massiva schedatura realizzata agli albori dell’era tecnologica nel biennio 1987-89, che ha interessato l’intera consistenza delle collezioni di stampe. Si sono succeduti nel tempo vari interventi, rivolti a catalogare i vari settori del patrimonio (stampe, disegni, matrici, fotografie, grafica contemporanea). Non abbiamo a disposizione descrizioni complete per tutte le opere, stiamo lavorando per aggiornare le nostre schede, ma consideriamo questa banca dati come uno strumento che ci permetterà nel tempo di ampliare e approfondire le informazioni che sono già contenute, mettendo a disposizione degli studiosi e dei visitatori il frutto dei nostri studi e ricerche.

© 2020-2024. Istituto Centrale per la Grafica. Via della Stamperia 6, 00187 Roma
Note legali: Tutti i diritti sui cataloghi, sulle immagini, sui testi e/o su altro materiale pubblicato su questo sito sono soggetti alle leggi sul diritto di autore.
Per usi commerciali dei contenuti contattare l'Istituto: ic-gr@cultura.gov.it


Real Academia de Bellas Artes de San Fernando
Questa banca dati è stata realizzata nell’ambito di una collaborazione dell’Istituto Centrale per la Grafica con la Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando (Madrid, Spagna), che ha gentilmente fornito il software necessario al suo funzionamento e alla gestione dei contenuti