Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
Dimostrazione in grande di quella parte di sustruzioni che […] si accenna con la lettera A.
Inventario
Numero inventario: M-1400_504b
Inventario storico di categoria: 1400/504b
Nuovo inventario di categoria: 11128
Stampa corrispondente: S-CL2410_19188IVS2: CL54510_14234
Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: Dimostrazione in grande di quella parte di sustruzioni che […] si accenna con la lettera A.
Serie: Di due spelonche ornate dagli antichiDenominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1762 (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 161 x 288; spess. 1,7-2,0
Iscrizioni
Iscrizioni: In alto a sinistra:
Tav. X.; sotto:
504.b.
Nel cartiglio in basso a sinistra:
Dimostrazione in grande di / quella parte di sustruzioni che nella / Tav.IX. si accenna con la lettera A
.
In basso a sinistra:
Piranesi F.
Osservazioni:
Osservazioni: In questa tavola, come nelle due seguenti, Piranesi focalizza l'attenzione sugli elementi più significativi, già rappresentati nell'incisione precedente, riguardanti i terrazzamenti della villa di Domiziano. In questo caso è delineato in scala maggiore il muro di contenimento della terrazza superiore con i suoi quattro ninfei, aventi alternativamente una forma rettangolare o semi rotonda, con coperture a botte o semicupole. La muratura era analoga a quella del ninfeo del Bergantino, e cioè in opus reticulatum e file di mattoni, con una cornice orizzontale in tufo nel punto d'incontro tra la parete e la volta a botte. La muratura era poi rivestita di lastre di marmo, il pavimento con piastrelle romboidali di marmo colorato, le nicchie erano ricoperte di mosaici ora scomparsi (von Hesberg in Speciale 1979, p. 71, cat. 21).
L'ultimo dei ninfei è rappresentato in primo piano e mostra i dettagli costruttivi. Questo era decorato nella zona inferiore da tredici nicchie ove erano collocate le statue. Secondo l'archeologo von Hesberg la definizione di ninfeo dell'ambiente ora descritto non è molto corretta poiché non è stata trovata traccia delle condutture dell'acqua, quindi sarebbe forse più giusto identificarlo “in una sala o in una grotta del giardino tra il teatro e il palazzo imperiale” (ibidem). Secondo tale interessante interpretazione la serie di ninfei che si apre lungo il muro avrebbe quindi avuto una funzione di luogo di rifugio e di riposo durante le passeggiate nei giardini immensi della villa imperiale.
La matrice è eseguita ad acquaforte con riprese a bulino. In questo caso, poiché l'opera è dal punto di vista qualitativo tra le più deboli della serie, è presumibile che gli interventi di Piranesi siano stati molto limitati. Bibliografia
- Petrucci, 1953, p. 271, n. 504b, tav. 10
- Focillon, 1967, p. 317, n. 502
- Wilton-Ely, 1994, p. 691, n. 635
- Ficacci, 2000, p. 448, n. 555.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Giovanna Grumo