Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Veduta dell’Arco di Costantino Magno

Inventario

Numero inventario: M-1400_37b
Inventario storico di categoria: 1400/37b
Nuovo inventario di categoria: 10477
Stampa corrispondente: S-CL2393_18624
IVS2: CL16172
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Veduta dell’Arco di Costantino Magno
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure:  mm 133 x 199, spess. 1,0-1,3

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: Fig. II / 37.b.; in basso: Veduta dell’Arco di Costantino Magno. A. Avanzo della Meta Sudante. B. Vacuo del tubo / della medesima. C. Avanzo del Palazzo de’ Cesari sul Palatino. D. Chiesa di S. Bonaventura.; sotto a sinistra: Piranesi Archit. dis. inc.

Osservazioni:

Osservazioni: Il grande arco a tre fornici fatto erigere dal Senato e dal Popolo Romano per il decennale dell’impero di Costantino e in ricordo della sua vittoria su Massenzio a Ponte Milvio nel 312, fu decorato con largo uso di statue e rilievi di spoglio di epoca traianea, adrianea e antonina, mentre realizzati ex novo sono i fregi al di sopra dei fornici laterali e sui fianchi (che narrano l’impresa di Costantino dalla partenza da Milano, all’assedio di Verona, alla battaglia di Ponte Milvio per finire con le cerimonie della Oratio e della Liberalitas), i rilievi sui plinti delle colonne e nei pennacchi dei fornici, e i due tondi laterali. La clamorosa distanza tra il linguaggio greco-romano e mimetico dei pezzi di spoglio (forse scelti e impiegati con il preciso intento propagandistico e celebrativo di legare il nuovo potere alle figure dei giusti imperatori del II secolo) e la ritmica, astratta bidimensionalità dei rilievi costantiniani (“La scultura di quest’Arco... è di una infelice maniera” scrive Piranesi nell’Indice, n. 307), è stata interpretata come una rivoluzionaria, volontaria “perdita del centro” in vista di un nuovo discorso politico e culturale ed è considerata l’episodio inaugurale dell’arte medioevale (Romanini 1996, pp. 11 e ss.; Pensabene, Panella 1999).
Colto dal medesimo punto di vista ma incorniciato nella quinta di un arco ribassato, il monumento è raffigurato in Alcune vedute di archi trionfali (Mariani 2010, cat. 51), e torna in due immagini nelle Vedute di Roma (1760, M-1400_784; 1771, M-1400_777; Hind 1922, p. 37). L’uso pittorico delle successive morsure di acquaforte consente una sensibile variazione delle superfici a rilievo del monumento, con pochi ritocchi a bulino in basso, a ridosso della filettatura di bordo, nell’intradosso del fornice centrale e nell’area in ombra delle due colonne scannellate a sinistra.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, tav. 36, fig. 2, p. 243  
  • Focillon, 1967, n. 214, p. 303
  • Wilton-Ely, 1994, n. 349, p. 399
  • Ficacci, 2000, n. 205, p. 206.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Mariasole Garacci
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