Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Veduta di una parte della Calcidica del Foro di Trajano

Inventario

Numero inventario: M-1400_30a
Inventario storico di categoria: 1400/30a
Nuovo inventario di categoria: 10462
Stampa corrispondente: S-CL2393_18609
IVS2: CL16165
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Veduta di una parte della Calcidica del Foro di Trajano
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 140 x 207, spess. 1,4-1,6

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: Tav. I. Fig. XXIX / 30.a.; in basso: Veduta del second’ordine di una parte della Calcidica del Foro di Trajano. A Porta antica appartenente al terz’or=/ dine. B Muro moderno. C Giardino del S.r Marchese Ceva. D Fabbriche moderne sopra le rovine del Foro di Nerva; sotto a sinistra: Piranesi Architetto dis. inc.

Osservazioni:

Osservazioni: E’ una veduta dell’emiciclo dei mercati di Traiano rivolto verso i Fori Imperiali. Piranesi per primo rifiuta la tesi dei suoi contemporanei, che ravvisavano in questi resti una persistenza delle Terme di Paolo Emilio, peraltro non menzionate dalle fonti (nella Nuova Pianta di Nolli troviamo “Ruine dei Bagni di Paolo”, n. 119), sulla base dei rilievi da lui stesso compiuti delle tracce al di sotto delle costruzioni che popolavano la zona. Tra gli edifici sorti sopra le rovine del complesso traianeo, nelle cui cantine si avventurò Piranesi, era la chiesa di Santa Maria in Campo Carleo, demolita nel XX secolo per aprire la via dell’Impero, di cui resta una memoria nella piccola strada che da questa prende il nome, tra via dei Fori imperiali e piazza del Grillo (Cressedri 1975, p. 209).
Il prospetto semicircolare è colto lateralmente, in una veduta che include in rapida fuga prospettica la sequenza delle finestre del secondo ordine inquadrate da lesene, al di sotto dei frontoncini alternativamente triangolari o tondi tra coppie di timpani spezzati (l’ordine inferiore di quello che oggi noto comunemente come “Grande Emiciclo” dei Mercati, era completamente interrato); oltre l’emiciclo, si aprono le strade del quartiere moderno stratificato sulle rovine dei Fori: possiamo vedere la strada di Campo Carleo e su di essa affacciarsi i palazzi sorti sopra il Foro di Augusto, ritenuto da Piranesi Foro di Nerva (cat. 52).
Dal punto di visto tecnico-stilistico, la lavorazione della matrice è condotta con sicurezza e disinvoltura superiori a una produzione di bottega ed è da ritenersi autografa; le morsure di acquaforte integrano sapientemente la variazione dei segni grafici dando luogo a una pittorica ricchezza “cromatica” e chiaroscurale, rinforzata da ritocchi a bulino in piccole aree in primo piano.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, tav. 29, fig. 1, p. 243  
  • Focillon, 1967, n. 199, 
  • p. 302
  • Wilton-Ely, 1994, n. 334, p. 384
  • Ficacci, 2000, n. 190, p. 199.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Mariasole Garacci
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