Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Dimostrazione dell'avanzo del Portico di Filippo

Inventario

Numero inventario: M-1400_218
Inventario storico di categoria: 1400/218
Nuovo inventario di categoria: 10707
Stampa corrispondente: S-CL2396_18808
IVS2: CL54268_13992
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Dimostrazione dell'avanzo del Portico di Filippo
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con ritocchi a bulino;
Misure: mm 400 x 261 spess. 1,6-1,9

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: XLVI 218.
In alto a destra: Tom. IV.
In basso: A. Pianta dell'avanzo del Portico di Filippo. B. Elevazione della facciata del me=/ desimo, i di cui ornamenti principali sono di travertino, ed i muri di tevolozza. C. / Avanzo dell'ordine superiore. Dalla D fino all'E si dimostra la parte interrata della / fabbrica per i rialzamenti del piano di Roma. F. Sezione dello stesso avanzo.
Sotto a sinistra: Piranesi Archit. dis. inc.
Sul verso della matrice: ordito meccanico a fasce

Osservazioni:

Osservazioni: L. Marcius Philippus, figlio dell'omonimo console del 56 a.C. che aveva sposato in seconde nozze Atia, e pertanto fratellastro di Augusto, e a sua volta marito della sorella minore di questa, fu uomo ricchissimo e affermato: tribunus plebis nel 49 a.C., praetor nel 44 a.C., consul suffectus nel 38 a.C., nel 33 a.C. celebrò il suo trionfo ex Hispania. In occasione di questo trionfo, e nell'ambito della politica augustea di caratterizzazione dinastica e privata degli interventi urbanistici, fece ricostruire il Tempio di Hercules Musarum, già tra i monumenti dell'area in Circo, che almeno a partire da quest'epoca risulta circondato dal portico che prese il suo nome. I clara monumenta Philippi erano noti per lo splendore e la ricchezza esibiti dal committente, e in particolare la porticus è citata per le importanti opere d'arte ivi esposte (LTUR, Porticus Philippi).
La tavola, realizzata ad acquaforte con ritocchi a bulino nelle aree più scure, è prettamente tecnica e limitata alla dimostrazione in pianta, sezione e alzato del portico. In questo tomo delle Antichità Romane Piranesi non è interessato a una raffigurazione di tipo vedutistico del rudere, diversamente invece che nella veduta dello stesso soggetto contenuta in Il Campo Marzio dell'Antica Roma (Reliquiae Porticus M. Philippi, VIC): nel caso di quest'ultima pubblicazione, l'intento sarà infatti quello di ricostruire una topografia tangibile dei monumenti di quell'area, ed è questo il criterio cui, del resto, sono improntate anche le vedute del I tomo delle Antichità Romane, che nell'economia dell'opera ha lo scopo implicito e preliminare di fornire un orientamento topografico fatto di fitti punti di riferimento che prendono corpo, per così dire, a partire dalla Pianta di Roma (cat. ) e dai frammenti della Forma Urbis.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 218, tav. 46, p. 252  
  • Focillon, 1967, n. 384, p. 310
  • Wilton-Ely, 1994, n. 517, p. 571
  • Ficacci, 2000, n. 375, p. 313.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Mariasole Garacci
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