Piranesi Giovanni Battista (attribuito a)

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Stanza sepolcrale

Inventario

Numero inventario: M-1400_19b
Inventario storico di categoria: 1400/19b
Nuovo inventario di categoria: 10441
Stampa corrispondente: S-CL2393_18588
IVS2: CL16155
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Stanza sepolcrale
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1746 CIRCA (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 134 x 197, spess. 1,3-1,7

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 19.b.; in alto a destra: Fig. II; in basso: STANZA sepolcrale scoperta, e demolita con molte altre l'anno 1746 nella Vigna Casali a / Porta S. Sebastiano. Le nicchie grandi delle facciate erano dipinte a grotteschi, finte pietre di Stucchi.; sul verso della matrice: 4

Osservazioni:

Osservazioni: Nelle indagini su quella porzione di territorio dell'Urbe che si estende tra le mura aureliane e il circuito antico delle fortificazioni serviane,  nella zona della Vigna Casali a Porta San Sebastiano, l'autore si sofferma su alcuni avanzi sepolcrali scoperti e poi demoliti (cfr. Lanciani, ed. cons. 2000, VI, p. 14). Tra le rovine egli ritrae, prima della distruzione, la “Camera magnifica” presentata in questa figura (cfr. Indice, n. 141).
E' il primo accenno, in un'incisione di piccole dimensioni, all'argomento dei sepolcri antichi ai quali Piranesi dedicherà i grandi formati delle stampe del secondo e del terzo tomo dell'opera, due delle quali riservate a un'altra camera sepolcrale scoperta sempre nella vigna Casali (cfr. catt. 134-135).
La rappresentazione illustra tre pareti dell'interno della camera sulle quali si aprivano tre grandi nicchie e altre nicchie più piccole per contenere le urne cinerarie, l'insieme ormai privo delle decorazioni a grotteschi e stucchi che dovevano arricchire in origine la sepoltura.
Nella didascalia sottostante è riportato che il rinvenimento di questa stanza sepolcrale e la sua demolizione risalgono all'anno 1746. La data che circostanzia gli eventi, fornita dallo stesso autore, ha rappresentato per la critica un'informazione utile per stabilire in quali anni l'incisore iniziò a lavorare ai rilievi che sarebbero confluiti nelle Antichità Romane.  Per primo Scott (1975, p. 120) osservò questo dettaglio, successivamente anche Monferini (1978, pp. 33-34), per sostenere la datazione precoce di alcune tavole, di contro alla supposizione di Focillon (1918, ed. cons. 1967, p. 63) che le riteneva tutte realizzate in un arco temporale compreso tra il 1750 e il 1756. Tuttavia, come rilevato per l'altra tavola con l'interno del Pantheon (cat. 24), l'incisione potrebbe seguire a distanza di anni un disegno eseguito da Piranesi o da altri sul posto nel 1746.
Stilisticamente la schematica rappresentazione della camera risente delle tavole pubblicate da  Francesco Bianchini in Camera ed Inscrizioni Sepulcrali,1727 (cfr. catt. 163-168) e Pier Leone Ghezzi in Camere sepolcrali de liberti, 1731 (1426/1-38) che illustrano le stanze sepolcrali dei liberti e servi di Augusto, ma gli espedienti tecnici utilizzati si accostano a quelli utilizzati nelle altre piccole lastre delle Antichità: l'acquaforte articolata in più morsure, le coperture con pennellate di vernice di riserva per isolare i bianchi o confinare le ombre, gli approfondimenti a bulino sul terreno in basso a sinistra e nelle nicchie, restituiscono una composizione dal semplice disegno cui non rimangono estranee alcune sapide incursioni di pittoricismo, nella vegetazione che sovrasta le rovine, come nelle pose di alcuni personaggi che animano il primo piano, dove l'ombra del cumulo dei massi di pietra a terra si proietta anche fuori dalla cornice dell'immagine a sovrastare la didascalia. Sul verso della matrice il numero graffito 4.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, tav. 18, fig. 2, p. 242  
  • Focillon, 1967, n. 178, p. 302
  • Wilton-Ely, 1994, n. 313, p. 363
  • Ficacci, 2000, n. 169, p. 187.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Giovanna Scaloni
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