Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

[Vignetta con un canterano, una portantina, un vaso e diverse bande ornamentali]

Inventario

Numero inventario: M-1400_911a
Inventario storico di categoria: 1400/911a
Nuovo inventario di categoria: 11598
Stampa corrispondente: S-CL2418_19639
IVS2: CL2418_19639
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: [Vignetta con un canterano, una portantina, un vaso e diverse bande ornamentali]
Serie: Diverse maniere d'adornare i cammini...
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1769 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 218 x 162; spess. 1,4-1,7

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 911.a; 67
In basso a sinistra: Cavaliere Piranesi inv. e inc.

Osservazioni:

Osservazioni: La piccola lastra riunisce secondo l'ambigua “poetica del frammento” cara all'artista elementi decorativi diversificati, in un assemblaggio di cui peraltro è difficile cogliere il senso effettivo. La stessa funzionalità degli oggetti rappresentati è smentita dall'evidente incoerenza dei loro elementi costitutivi, a cominciare dal mobile che domina la rappresentazione – né tavolo, né consolle né vera commode, in assenza apparente di cassetti – la cui rappresentazione si risolve in un pretesto di puro “disegno”, in un accumulo di erme, sfingi, ippocampi, putti ed elementi fitomorfi, secondo il vocabolario sempre velatamente esoterico dello stile piranesiano. Se per le tavole di questa serie Focillon ha usato la definizione di “stile Piranesi”, basato sulla capacità di adattare soluzioni formali e motivi desunti dall'antico in una nuova poetica estetica, prevale qui la valenza del repertorio decorativo, che accosta un profluvio di festoni, cornici e fregi senza alcuna pertinenza evidente. In questa sorta di gioco d'incastri di elementi tipologici, quasi di fantasia, emerge la volontà di organizzare la mise en page della tavola secondo precise simmetrie formali, irrelate da ogni apparente funzione eppure all'insegna del più articolato décor. I fregi e le cornici, disposti come in un campionario di modelli, ne sottolineano la destinazione verso il mondo delle arti applicate, rivisitando elementi dell'arte antica in funzione di un gusto decorativo moderno. Il frammento, il dettaglio, il particolare ornamentale, desunti dalle fonti più eterogenee, assumono nuovi significati da una loro disinvolta ricontestualizzazione, incurante di ogni gerarchia formale o anche solo dei rapporti dimensionali, se la portantina è grande solo la metà del mobile e la conchiglia nel confronto risulta invece smisurata. La lunga gestazione editoriale della raccolta delle Diverse Maniere si riflette anche nella difformità della posizione di questa vignetta nella sequenza delle tavole, a seconda delle diverse edizioni della serie. Nelle più antiche edizioni consultate (BAV R.G., GNAM) la tavola si trova infatti tra l'Imprimatur e l'indice esplicativo della tavola corrispondente alla pagina 31, mentre nell'edizione Firmin Didot essa compare come aggiunta alla fine della serie, portando infatti il n. 67 in alto a sinistra. Nel volume della Accademia di San Luca compare dopo l'indice, al recto dell'Avviso al pubblico. Sulla lastra, a fianco del numero 67, compare una C rovesciata che non sembra pertinente alla numerazione. Quest'ultima appare abrasa in parte sulla matrice, così come si evincono ritocchi a bulino soprattutto nelle partiture più geometrizzanti dei fregi decorativi.
Fosse concepita come introibo alla varietà compositiva della serie, al suo inizio, o come ideale summa visiva, alla fine della stessa, la tavola ben sintetizza in ogni caso quel particolare processo intellettuale e creativo della visione decorativa piranesiana che doveva trovare il suo culmine espressivo proprio nella serie delle Diverse Maniere.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, p. 292, n. 911a, tav. 67  
  • Focillon, 1967, p. 354, n. 857
  • Wilton-Ely, 1994, p. 891 n. 818
  • Ficacci, 2000, 513, n. 630.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Giorgio Marini
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