Osservazioni:

Osservazioni: L’Arco di Tito fu eretto da Domiziano in onore del fratello divinizzato per celebrarne la vittoria nella guerra giudaica del 70-71 d.C. durante l’impero del padre Vespasiano. Il fornice unico, incorporato, nel medioevo, nella fortezza della famiglia Frangipane, fu parzialmente liberato negli anni del pontificato di Sisto IV, e isolato dai lavori compiuti nel 1821 da Giuseppe Valadier, che ne restaurò parti mancanti con integrazioni in travertino (LTUR, Arcus Titi (Via Sacra), I, pp. 109-111; per i restauri Jonnson, 1986). L’aspetto settecentesco del monumento è mostrato in Alcune vedute di Archi Trionfali (Mariani 2010, cat. 49) e, colto in diverse angolazioni, in due Vedute di Roma del 1760 (M-1400_774, M-1400_ 775; Hind 1922, p. 37).
In questa immagine, condotta ad acquaforte con marginali ritocchi a bulino nelle tre figure in basso a destra e nel gruppo di colonne spezzate in basso a sinistra, l’arco è raffigurato dal lato esterno destro, verso il Colosseo., lasciando riconoscere il pannello ad altorilievo che illustra l’arrivo del corteo trionfale con le spoglie del tempio di Gerusalemme (le trombe d’argento, la menorah) portate dai soldati romani, e parte dell’intradosso del fornice riccamente decorato a cassettoni.