Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Avanzo del Pronao del Tempio di Giove Tonante

Inventario

Numero inventario: M-1400_33b
Inventario storico di categoria: 1400/33b
Nuovo inventario di categoria: 10469
Stampa corrispondente: S-CL2393_18616
IVS2: CL16168
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Avanzo del Pronao del Tempio di Giove Tonante
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 138 x 203, spess.1,1-1,5

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: Fig. II / 33.b.; in basso: Avanzo del Pronao del Tempio di Giove Tonante. A Avanzi del Tabulario; sotto a sinistra: Piranesi Archit. dis. inc.

Osservazioni:

Osservazioni: Ai piedi del Tabularium sono i resti del tempio di Vespasiano e Tito, confuso all’epoca di Piranesi e fino al XIX secolo con un tempio di Giove Tonante citato da Svetonio e da Plinio il Vecchio. L’edificio fu completato da Domiziano per il padre Vespasiano e il fratello Tito divinizzati; restano tre colonne corinzie all’angolo del pronao, con un tratto dell’architrave decorato con strumenti sacrificali e recante parte dell’iscrizione, mentre altri elementi della trabeazione sono conservati nel Tabularium.
I resti del tempio, fino al XIX secolo interrati per due terzi nel piano del Campo Vaccino, sono stati raffigurati da Piranesi anche nella raccolta Alcune vedute di archi trionfali (Mariani 2010, cat. 50) dove compare, sullo sfondo, il vicino tempio della Concordia, e in una Veduta del Tempio di Giove Tonante in Vedute di Roma (M-1400_763) del 1756 (Hind 922, p. 36), in cui particolare attenzione è data alla lavorazione dei capitelli corinzi e della trabeazione decorata. La nostra veduta, invece, è replicata -con l’eccezione dell’albero sulla sinistra della stampa- in un dipinto di dimensioni maggiori, ma non dissimile per formato, di Jean Barbault (Parigi, collezione privata; Jean Barbault 2010): ignorando le date di esecuzione delle due vedute, non è possibile stabilire un rapporto di precedenza, ma è noto che il pittore francese fu in contatto con Piranesi fin dai primi anni romani, quando collaborò alla seconda edizione di Varie vedute di Roma antica e moderna (Amidei, 1748), e che anni dopo, quando era stato espulso dall’Accademia di Francia e si trovava in difficoltà economiche, l’antico compagno di gavetta gli procurò del lavoro nella preparazione di una serie di tavole delle Antichità Romane del II e del III Tomo. L’esame della matrice non rivela particolari tecnici significativi nella consueta lavorazione ad acquaforte con pochi ritocchi a bulino in corrispondenza dei rami dell’albero sulla sinistra; un leggero avvallamento della matrice in alto a sinistra non comporta effetti sulla resa in stampa.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, tav. 32, fig. 2, p. 243  
  • Focillon, 1967, n. 206, 
  • p. 303
  • Wilton-Ely, 1994, n. 341, p. 391
  • Ficacci, 2000, n. 197, p. 202.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Mariasole Garacci
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