Osservazioni:

Osservazioni: Rispetto all'edizione Pagliarini Roma 1743, la matrice è stata pesantemente rilavorata: la composizione viene arricchita sia ad acquaforte che a bulino concentrando quest'ultimo soprattutto nella figurazione in primo piano. Piranesi elimina la cornice rettangolare intorno all'inciso, presente in tutte le tavole della prima edizione 1743, e abrade la firma in basso a destra (Gio. Batta Piranesi Archo. inv. ed incise in Roma); sulla matrice si riscontrano le tracce di questo intervento. Nella tavola inserita in “Opere Varie” (1750) i suddetti cambiamenti risultano già evidenti. Inoltre, per l'edizione del 1750 viene aggiunta la matrice con la didascalia e la firma.
Nella pubblicazione del 1743 la stampa occupava il terzo posto nell'ordine della serie (così ancora nel volume della Biblioteca Vaticana con il numero ‘3' in alto a destra); ma già nella prima edizione della Biblioteca Corsiniana la tavola risulta collocata al quarto posto, mantenuto nelle successive edizioni. Robison afferma che si tratta non di una rilavorazione della matrice bensì di un'altra matrice: Piranesi che copia se stesso …
La matrice era acciaiata ed è stata disacciaiata in data ignota. Residui di acciaiatura sono stati rimossi nell'ultimo restauro (2009). Abrasioni evidenti lungo il bordo in basso a destra, nonché in una zona centrale dell'inciso; tutte sono ribattute dal verso. Sul verso: numero graffito (4); bruciature da acido; corrosione intergranulare, esfoliazione del rame e lacune della superficie. Sulla matrice della didascalia, incisa a bulino, sono visibili tracce di abrasioni da correzione (avvallamenti sul recto) in corrispondenza di v' di v'è e di cui (II rigo). Sul verso graffito il numero 4.