Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Frontespizio. Osservazioni sopra la Lettre de M. Mariette

Inventario

Numero inventario: M-1400_322
Inventario storico di categoria: 1400/322
Nuovo inventario di categoria: 10830
Stampa corrispondente: S-CL2399_18927
IVS2: CL2399_18927, CL54337_14061
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Frontespizio. Osservazioni sopra la Lettre de M. Mariette
Serie: Osservazioni di Gio. Battista Piranesi sopra la lettre de Monsieur Mariette aux auteurs de la Gazette Littéraire de l'Europe
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1765 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 407 x 259; spess. 1,4-1,8

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 322.
A sinistra nel cartiglio: Osservazioni / Di Gio.Battista Piranesi / sopra la / Lettre de M. Mariette / aux Auteurs de la Gazette / Littèraire de l'Europe, / Inserita nel / Supplemento dell'istessa / Gazzetta stampata / Dimanche 4. Novembre / MDCCLIV / E Parere su l'Architettura, con una Prefazione ad un nuo- / vo Trattato della introduzione e del progresso delle / belle arti in Europa ne' tempi antichi.; sotto: In Roma / M.D.CC.LXV. / Con licenza / de' Superiori.
A destra: AVT CVM HOC; sotto, nel cartiglio: Lettre aux / auteurs de la / Gazette Li; sotto ancora, nella colonna: AVT / IN HOC
In basso a destra: Piranesi F.
Sul verso della matrice: varie piante di edifici.

Osservazioni:

Osservazioni: La matrice è stata incisa per il frontespizio delle Osservazioni di Gio. Battista Piranesi sopra la Lettre de M. Mariette (1765), opera fortemente polemica in cui l'autore esprime in termini teorici e grafici la propria concezione artistica; sul verso della lastra, inoltre, sono presenti alcune piante architettoniche che testimoniano l'intensa attività di sperimentazione formale della bottega dei Piranesi.
Nel 1764 Pierre-Jean Mariette, studioso e antiquario di fama internazionale, aveva pubblicato una lettera nella Gazette Littéraire de l'Europe dove contestava le tesi espresse nel Della Magnificenza (1761). In particolare l'erudito francese rifiutava la pretesa originalità degli etruschi, considerati coloni greci, e affermava che la maggior parte delle opere romane fossero state realizzate da schiavi ellenici, caratterizzandosi quindi come una copia degradata dell'arte greca.
La risposta dell'architetto veneto consistette nella pubblicazione, l'anno seguente, di tre trattati raccolti in un'unica opera, successivamente legata nelle edizioni a stampa con Della Magnificenza. Nelle Osservazioni sopra la Lettre de M. Mariette l'autore confuta punto per punto le argomentazioni del rivale; nel Parere su l'Architettura sostiene, attraverso il dialogo immaginario tra due architetti di opposte tendenze artistiche (Protopiro e Didascalo), la sua predilezione per la licenza creativa contro la semplicità formale esaltata da Winckelmann; infine nel Della introduzione e del progresso delle belle arti in Europa ne' tempi antichi ribadisce le tesi sull'indipendenza dell'arte italica, annunciando l'intento di scrivere una dettagliata opera sul tema che tuttavia non diede mai alle stampe.
La composizione di questo frontespizio può considerarsi una metafora iconografica della posizione ideologica di Piranesi rispetto alla querelle greco-romana. In primo piano, davanti al cartiglio con il titolo dell'opera, sono riprodotti lo spaccato e la pianta di una porzione d'architettura in ordine tuscanico, al fine di rivendicare il carattere autoctono dello stile etrusco da quello dorico dei greci. Accanto a questi rilievi, lungo il margine destro della lastra, compaiono dall'alto la scritta AVT CVM HOC e un cartiglio raffigurante la mano sinistra di Mariette intenta a scrivere la sua lettera; più sotto, il profilo di una colonna in ordine tuscanico che contiene al suo interno la scritta AVT IN HOC e gli strumenti dell'artista. Il motto latino associato alle due immagini è un invito esplicito verso il lettore a prendere una posizione netta tra l'opinione puramente teorica degli eruditi come Mariette, la cui pedanteria è simboleggiata dal filo di piombo appeso al polso della mano (cfr. Rossi Pinelli, 2003, p. 12), e la capacità critica degli artisti, basata non solo sullo studio ma soprattutto sull'esperienza pratica che consente di comprendere appieno l'essenza intrinseca di un manufatto.
Le modalità esecutive della figurazione riflettono il nuovo linguaggio adottato da Piranesi sin dalla prima metà degli anni Sessanta nelle opere polemiche, più attento al valore semantico del disegno rispetto agli effetti scenografici e pittorici che invece continuano a caratterizzare le vedute di Roma. Le architetture sono delineate secondo le consuete convenzioni grafiche riscontrate nelle matrici con rilievi geometrici, adoperando un fitto tratteggio libero per tradurre la scabrosità dei conci lapidei. L'autore si serve poi delle diverse morsure in acquaforte per distinguere i piani spaziali delle superfici, e di localizzati interventi a bulino (ritocchi e rientri nei segni) per ottenere in stampa quelle tonalità più scure che coincidono con le ombreggiature intense (vedi in particolare i fusti delle due colonne).
Per quanto concerne le piante architettoniche rilevate sul verso, si tratta di studi raffiguranti sei diversi edifici di fantasia, estesi su tutta la superficie del rame e disposti su due file (cfr. Monferini, p. 267, n. 967). Partendo dall'alto, sulla destra del rame, il primo presenta un impianto basilicale a croce latina commissa, con absidi sui tre lati del corpo centrale e un'area colonnata sui fianchi esterni del monumento; la seconda pianta mostra esternamente una forma quadrata con aule circolari agli angoli e uno stretto pronao con quattro colonne allineate davanti l'ingresso, mentre l'interno è caratterizzato da un impianto ottagonale ritmato dall'alternanza di colonne e nicchie rettangolari; la terza, invece, appare come una variante più semplificata della prima. Le piante incise nella fila sottostante presentano un'impostazione più complessa, e sono delineate in parte su precedenti tracciati planimetrici. Procedendo sempre dalla destra, si rileva un singolare edificio costituito da un avancorpo rettangolare, articolato al suo interno da quattro nicchie (due rettangolari sui lati corti e due circolari sulla parete di fondo, queste ultime sporgenti esternamente), che immette all'ambiente centrale di forma dodecagonale, con salette absidate su cinque lati e un elemento circolare al centro. La quinta pianta, più grande rispetto alle altre, presenta un impianto speculare composto da due corpi rettangolari absidati su tre lati, separati da un'aula oblunga con una serie di nicchie alle pareti, alternativamente circolari e rettangolari. L'ultimo studio, infine, raffigura una pianta rettangolare, anch'essa absidata su tre lati, articolata all'interno con setti murari che inquadrano diversi ambienti e una serie di colonne alle pareti. Come già affermato per le planimetrie rilevate sui rovesci di alcune matrici delle Antichità Romane (Mariani, 2014, catt. 82, 105, 140, 229, 235, 256), queste incisioni, eseguite a secco dopo la realizzazione del recto (cat. 7), sembrano libere riflessioni sulla configurazione di antichi monumenti romani e offrono ulteriori spunti per lo studio delle speculazioni piranesiane sull'architettura (cfr. Salinitro in Mariani, 2014, pp. 61-63).


[Rovescio della matrice. Elaborazione Fabio Ascenzi.]

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, n. 322, p. 258  
  • Focillon, 1967, n. 967, p. 362
  • Wilton-Ely, 1994, n. 799, p. 869
  • Ficacci, 2000, n. 613, p. 500.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Ciro Salinitro
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