Piranesi Giovanni Battista

Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778

Veduta degli avanzi delle Terme Diocleziane, e Massimiane

Inventario

Numero inventario: M-1400_29b
Inventario storico di categoria: 1400/29b
Nuovo inventario di categoria: 10461
Stampa corrispondente: S-CL2393_18608
IVS2: CL54207_13930 - 16803
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)

Soggetto

Titolo proprio: Veduta degli avanzi delle Terme Diocleziane, e Massimiane
Serie: Le antichità romane
Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 113 x 276, spess. 1,5-1,7

Iscrizioni

Iscrizioni: In alto a sinistra: 29.b.; in alto a destra: Fig. II; in basso: Veduta degli avanzi delle Terme Diocleziane, e Massimiane, colla odierna Chiesa, e Monastero de’ PP. Certosini, fabbricata / fra gli stessi avanzi: l’una indicata colla lettera A, l’altro colla B.; sotto a destra: Piranesi Architetto dis. inc.

Osservazioni:

Osservazioni: Proseguendo verso nord, si incontra un altro complesso termale, iniziato da Diocleziano e Massimiano nel 298 e compiuto nel 305-306. Lo stabilimento, il cui rilievo architettonico è rinviato a una tavola successiva (cat.74), copriva una vasta superficie oggi occupata da piazza della Repubblica, da parte del Museo Romano e dalla certosa di Santa Maria degli Angeli. La grande trasformazione delle terme iniziò nel XVI secolo, quando gli ambienti più monumentali furono affidati ai Certosini, che vi installarono il convento, e il corpo centrale,  consacrato da Pio IV, fu riadattato da Jacopo Del Duca.
Il confronto con una Veduta degli avanzi superiori delle Terme di Diocleziano del 1774 (Hind 1022, p. 37; M-1400_790), del tutto analoga sebbene colta da un punto di vista leggermente spostato a sinistra, mostra chiaramente due espedienti “scenografici” che Piranesi andrà impiegando per enfatizzare la sua visione: il punto di vista rialzato, e la dilatazione all’infinito dello spazio fino a comprendere l’orizzonte lontanissimo e il primo piano popolato di straccioni e bestie al pascolo tra le rovine. In questa veduta, invece, la matrice oblunga è integralmente lavorata ad acquaforte, a eccezione delle due figure in primo piano al centro e di alcuni tocchi di bulino in basso a sinistra.

Bibliografia

  • Petrucci, 1953, tav. 28, fig. 2, p. 243  
  • Focillon, 1967, n. 198, 
  • p. 302
  • Wilton-Ely, 1994, n. 333, p. 383
  • Ficacci, 2000, n. 189, p. 198.
  • MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto

Compilazione

Compilatore: Mariasole Garacci
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